A Ravenna la prima comunità energetica cooperativa in Italia: produce oltre 2 milioni di chilowatt all’ora

Ravenna
  • 07 maggio 2024

Dopo mesi di attesa dei decreti attuativi, nasce a Ravenna la prima grande comunità energetica cooperativa in Italia. Con energia verde in autoconsumo. Si tratta della prima delle sei comunità energetiche promosse da Legacoop Romagna con un progetto che ha preso il via nel 2022, grazie al programma di sviluppo messo in campo dal movimento cooperativo in collaborazione con la cooperativa Ènostra e con le risorse messe a disposizione dal bando della Regione Emilia-Romagna. I soci fondatori di Comunità energetica cooperativa Ravenna, sono nove: Sopred, Cab Cervia, Cab Campiano, Agrisfera, Alice, Stadera, Don Zalambani e Secam. Il progetto coinvolge anche Bryo di Imola che in qualità di produttore terzo ha messo a disposizione un impianto fotovoltaico da 800 chilowatt potenza già operativo. La nuova comunità, spiega la centrale cooperativa, opera su sei cabine primarie, in un territorio che corrisponde a quello del Comune di Ravenna. La produzione di energia annua stimata è di oltre 2 milioni di chilowatt all’ora, l’equivalente del fabbisogno di circa 1.000 famiglie. “Il nuovo sodalizio vanta numerosi primati”, sottolinea il presidente della cooperativa, Emiliano Galanti, responsabile del settore innovazione di Legacoop Romagna. Tra cui quello delle dimensioni: in termini di potenza installata è primo posto nel Paese tra quelle costituite esclusivamente tra soggetti privati. Si tratta solo del primo passo, conferma il presidente di Legacoop Romagna Paolo Lucchi: nasceranno infatti altre cinque comunità energetiche cooperative in Romagna nei prossimi mesi, a Forlì, Cesena, Rimini, Unione dei Comuni Romagna Faentina e Bassa Romagna oltre che una dedicata alla costa da Cervia fino a Viserba.

“L’obiettivo - rimarca - è riaffermare il valore del modello cooperativo anche in ambiti non tradizionali come quello energetico, promuovendo una nuova forma di cooperazione in un campo sul quale cittadini ed imprese sono sempre più sensibili ed attenti”. Dello stesso avviso il presidente di Legacoop, Simone Gamberini: “Abbiamo subito individuato le comunità energetiche come un ambito di sviluppo molto importante, sia nell’ottica del supporto alle imprese, sia e soprattutto per la promozione di nuova cooperazione”. Da qui l’importanza del fondo per lo sviluppo cooperativo Coopfond. Senza dimenticare, fa notare il notaio Marco Maltoni, che “la forma cooperativa risulta essere la più adatta per organizzare le comunità energetiche in coerenza con i requisiti fissati dal legislatore, perché naturalmente connotata, fra l’altro dal principio della porta aperta, dall’organizzazione democratica e dall’assenza di fini di lucro”

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