Meteo Romagna, dopo l’assaggio d’estate, ecco il ribaltone termico e neve sull’Appennino. Nanni: “Sarà così fino alla fine di aprile”

  • 19 aprile 2024

Una seconda metà di aprile “frizzantina” e con le temperature in discesa, con neve sull’Appennino. Ecco l’analisi del meteorologo Roberto Nanni: “Quando anche la primavera risente dei cambiamenti climatici ecco che una “normale” stagione di transizione può amplificare gli effetti della variabilità atmosferica, determinando l’inasprimento di eventi meteorologici di segno opposto. Con il brusco ribaltone termico che abbiamo potuto sperimentare in questi giorni, si è potuto dimostrare, ancora una volta, quanto lo stato di affezione in cui versa la nostra circolazione sia in grado di produrre con una certa rapidità episodi anche di freddo intenso. Potrebbe sembrare ironico, ma il nuovo clima ci insegna che ci potremmo trovare sempre più spesso a dover far i conti con cambi repentini di questo genere: passando dalle immagini di gente che affollava le spiagge a torso nudo a persone che circolano per le strade con la giacca pesante in poco meno di 48 ore”.

“Quasi estate e quasi inverno”

Continua Nanni: “Da simil estivo al quasi invernale il passo è stato veramente breve, poiché delle correnti artiche provenienti dal Mare del Nord hanno fatto la loro irruzione nel cuore del Mediterraneo. L’aria fredda groenlandese affluita in Italia attraverso la Scandinavia ha scalzato così piuttosto velocemente la massa d’aria calda e polverosa che accompagnava la risalita dell’anticiclone sub-tropicale, confinandola in aperto oceano Atlantico, dove rimarrà per diversi giorni. Ora la grande ruota ciclonica che governa il tempo sull’Europa, assumendo una posizione del tutto stazionaria, andrà a determinare una particolare configurazione termica destinata a durare probabilmente fino a fine mese se non addirittura alle porte del Primo Maggio. Il raffreddamento diffuso ed evidente, alimentato da venti settentrionali in continuo rinforzo, accompagneranno la discesa di ulteriori impulsi perturbati anche nel prossimo fine settimana, mantenendo attiva una certa dose di instabilità in Emilia-Romagna. Con il ripetersi di fenomeni irregolari come temporali grandinigeni, raffiche di vento a più riprese, il rischio di mareggiate e nevicate attorno a 1000-1200 metri, ma che nel tratto appenninico emiliano potranno guadagnare in più occasioni qualche centinaio di metri di quota più in basso. In definitiva, lasciata alle spalle la perturbazione n. 5, il maltempo si prenderà una breve pausa già nella mattinata di venerdì attraverso ampie schiarite a partire da ovest, le condizioni sarebbero pronte poi a peggiorare sabato quando l’arrivo di un nuovo fronte (perturbazione n. 6) preluderebbe ad un tipo di nuvolosità irregolare a tratti più compatta, con piogge sparse in intensificazione nel pomeriggio e ventilazione nuovamente in rinforzo. Clima fresco e sempre ventilato anche domenica associato a condizioni molto variabili sopratutto in Romagna dove non sono esclusi improvvisi rovesci specie tra notte e primo mattino. In concomitanza dell’arrivo dell’ennesimo impulso freddo (perturbazione n. 7) che a fine giornata investirà la nostra regione da nord-ovest, e dove insisterà anche nella giornata di lunedì, le precipitazioni tornerebbero in forma sparsa a bagnare la nostra regione assieme alla neve che potrebbe scendere fino a 700-800 metri lungo l’Appennino occidentale”.

Minime ancora basse

Conluce Nanni: “Una configurazione invernale in pieno ritardo se non fosse per il sole già alto in questo periodo dell’anno e che tra una perturbazione e l’atra farà capolino (specie venerdì e forse domenica) impedendo alle temperature diurne di scendere sotto la soglia dei 14-15 gradi. Ma le minime rimarranno piuttosto contenute durante le prossime mattinate, soprattutto in pianura comprese tra 3/5 gradi mentre 7/11 gradi lungo le coste. Al momento rimane scongiurato il rischio di gelate tardive, sebbene la situazione vada monitorata, poiché l’anomalia termica negativa rimarrà marcata per buona parte della prossima settimana, portando con sé temperature al di sotto della media stagionale anche di 6-8 gradi. Quindi, nessun cambio dell’armadio in vista della Festa della Liberazione, anche se, le tipiche gite fuori porta, potrebbero essere parzialmente messe in salvo in conseguenza di un ipotetico miglioramento delle condizioni atmosferiche. Malgrado questa situazione molto movimentata determini un elevato grado di incertezza, tuttavia, l’evoluzione ci suggerisce che, al di là del freddo, il tempo dovrebbe tornare in prevalenza stabile dalla seconda parte del 25 aprile e fino a sabato 27, mentre da domenica 28 aprile potremmo assistere a un nuovo aumento dell’instabilità. Sicuramente nei prossimi aggiornamenti avremo le idee più chiare per quanto riguarda le previsioni per il ponte del 25 aprile e l’1 maggio”.

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