Faenza, il Rapporto sulla povertà della Caritas: sempre più richieste di assistenza

Uno stipendio non basta più per vivere dignitosamente. Il rapporto sulla povertà “Trame di cura”, redatto dalla Caritas diocesana di Faenza-Modigliana, dipinge un quadro drammatico ma illuminante sulla situazione di disagio economico e sociale del territorio.
Se un tempo gli ospiti della Caritas erano persone disoccupate, oggi sempre più sono lavoratori e lavoratrici a chiedere assistenza. Un dato in crescita da una decina d’anni, che impone un profondo ragionamento sul mercato del lavoro in Italia e sul territorio.
Questa sera alle 20.30 il Seminario di Faenza ospiterà la presentazione del dossier annuale su povertà e risorse, ad opera della Caritas diocesana. Il rapporto del 2024 verrà discusso alla presenza del vescovo monsignor Mario Toso, un momento per riflettere sulle vulnerabilità economiche e sociali e sulle risorse attive sul territorio per affrontarle.
Alle ore 19 aprirà la serata una visita guidata alla mostra fotografica “Oltre la piena” insieme al fotografo e curatore Fabio Monducci, un percorso visivo attraverso le alluvioni del territorio faentino e le storie di speranza e solidarietà nate in quel contesto.
Dai dati del report redatto dalla Caritas faentina si nota come la vulnerabilità sociale sul territorio abbia varie forme: economica, sociale, lavorativa e abitativa.
Oggi più di un terzo delle persone che si rivolgono alla Caritas sono in realtà assistite da diversi anni, mentre il dato sulle “nuove povertà” risulta in calo nel 2024.
È però cambiato il profilo degli ospiti: il 37% delle persone incontrate dalle 25 Caritas parrocchiali percepiscono uno stipendio, risultano parte di quel “lavoro povero” che è sempre più in aumento sul territorio, spesso legato a difficoltà abitative. Questo significa che oggi trovare un lavoro non è più sinonimo di stabilità economica.
Le donne sono il 72%, spesso sono loro a farsi carico dei bisogni della famiglia; in aumento rispetto al 2023 anche i cittadini italiani che richiedono assistenza (ad oggi, due su cinque). È l’intero sistema a mostrare le falle: la povertà in Italia è al suo massimo storico: se vent’anni fa interessava il 3% della popolazione, oggi tocca una persona su dieci. Nel 2024 la Caritas ha servito più di 11mila pasti, un aumento del 75% rispetto al periodo prepandemico.
In questo contesto la Caritas offre vari servizi: sostegno alimentare, mensa, servizio docce o dormitorio, ma anche accompagnamento e orientamento sul territorio. Nel 2024 sono state in tutto 1.757 le persone che si sono rivolte al Centro di ascolto o alle Caritas parrocchiali del territorio.
«Cerchiamo di non fare un semplice conteggio dei servizi che eroghiamo - spiega don Emanuele Casadio - ma soprattutto di analizzare i dati per scrutare il futuro e riuscire sempre più a prendersi cura delle persone, donando soprattutto dignità, insieme ai beni essenziali. Tutto questo si può riassumere in una parola: speranza».
MICHELE RAGAZZINI