Stoccata da Faenza verso Cesena: “Dai comitati alluvionati stiano fuori le bandiere dei partiti”

Cesena
  • 26 aprile 2024

«I comitati degli alluvionati devono essere apartitici. Perché l’alluvione e le frane non hanno un colore d’appartenenza ma l’unico intento di agevolare chi è stato colpito dal flagello meteorologico».

Arriva dal comitato alluvionati dell’area faentina e dal suo vertice Danilo Montevecchi una stoccata in direzione di Cesena. Dove, dopo che il presidente del comitato alluvionati Marco Giangrandi si era dimesso alla nascita della lista e della coalizione che lo sosterrà nella corsa da candidato sindaco, anche il suo “ex vice” ed ora presidente del comitato Mauro Mazzotti ha deciso di scendere in campo: con la divisa di Fratelli d’Italia ed a sostegno della candidatura a sindaco di Marco Casali.

«Mazzotti, presidente del Comitato alluvionati di Cesena - dicono dal comitato faentino come come tutti fa parte del coordinamento regionale degli alluvionati - ha deciso di entrare in politica nella lista di Fratelli d’Italia perseguendo suoi legittimi obiettivi personali. L’Unione dei Comitati Alluvionati Faentini si dissocia da scelte politiche elettorali fatte a nome degli alluvionati. La scelta di campo appartiene al presidente del comitato di Cesena e non coinvolge i comitati riuniti e la unione faentina che devono rimanere assolutamente apartitici. L’azione posta in essere dai Comitati Alluvionati è sempre stata e sarà sempre caratterizzata dalla più totale terzietà rispetto ad ogni partito perché gli alluvionati non sono né di destra né di sinistra. Sono cittadini che hanno subito un evento tragico e che chiedono risposte sia sui ristori, sia sulla messa in sicurezza. Questi sono gli unici fini che i Comitati Alluvionati perseguono».

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«Nessun dubbio che Mauro Mazzotti, nell’ultimo anno, abbia “dato tutto sé stesso” nell’interessarsi dei bisogni dei cittadini colpiti dagli eventi catastrofici del maggio scorso e sia stato particolarmente attivo nel rapportarsi con le componenti della maggioranza di governo per la soluzione dei gravi problemi che affliggono tuttora i cittadini. Dobbiamo però sottolineare che nessun eclatante risultato è stato “conquistato” e pochi obiettivi relativamente marginali, tra quelli innumerevoli volte segnalati, sono stati raggiunti, malgrado “l’interessamento attivo”, la “disponibilità”, la “vicinanza al nostro territorio e alle esigenze degli alluvionati” delle Istituzioni e delle personalità di governo richiamate sulla stampa. Alcuni dei più gravi problemi, dei quali ci era stato più volte prospettato il superamento dagli interlocutori citati, risultano infatti ancora insoluti, e ci riferiamo, tra gli altri e in particolare: al perdurante mancato ristoro dei beni mobili perduti, fondamentale e più diffuso danno sofferto dagli alluvionati; al problema ancora ad oggi rappresentato dalla indisponibilità del credito di imposta, strumento finanziario necessario per i meno abbienti per avviare gli interventi di bonifica delle abitazioni nelle quali tuttora non possono rientrare; alla mancata semplificazione ed accelerazione delle pratiche burocratiche connesse alla approvazione delle perizie richieste per l’ottenimento dei dovuti ristori economici.

Infine, come Comitato, avevamo più volte chiesto che, per danni non ingenti, ad esempio fino ad euro 20.000/30.000, non fosse necessario dichiarare la regolarità edilizia dell’immobile, soprattutto nel caso in cui si trattasse di interventi di semplice ripristino della situazione quo ante, attribuendo quindi i ristori con il medesimo metodo già adottato per il Contributo di Immediato Sostegno. Il cammino verso una efficace gestione dei ristori e una certa e completa messa in sicurezza del territorio è ancora lungo, e si ricorda ancora che, a tutt’oggi, i cittadini sofferenti per gli eventi di un anno fa hanno ottenuto, salvo poche eccezioni numericamente irrilevanti, al massimo 5.750 euro a famiglia».

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