Maestra arrestata a Cesenatico per maltrattamenti a un bambino in classe, il caso segnalato dalle altre insegnanti

Cesena
  • 29 marzo 2024

Schiaffi, spintoni, strattonamenti, scappellotti in testa, tirate di orecchie o per i vestiti quando sbagliava qualcosa. Un compendio di prevaricazioni accompagnate, secondo l’accusa, anche da mortificazioni, frasi come “fai schifo, fai schifo”. Violenze fisiche e psicologiche nei confronti di un alunno delle elementari di 7 anni in situazione di fragilità frequentante la scuola primaria di Villamarina (rientrante nel circolo didattico numero 2 di Cesenatico) costati l’arresto all’insegnante di sostegno, una 63enne forlivese, in servizio nel plesso. Alla donna, destinataria di un provvedimento emesso dal gip Massimo De Paoli che ha disposto i domiciliari alla luce del pericolo di reiterazione della condotta nei confronti del bambino, è contestato il reato di maltrattamenti, posti in essere nonostante l’intervento di alcune colleghe, che avrebbero cercato di farla desistere da quei comportamenti. Il tutto, stando a una prima ricostruzione, nella convinzione di agire secondo un approccio educativo corretto.

Prevaricazioni quotidiane che, secondo quanto evidenziato dalle docenti e stando a quanto si legge nel provvedimento, avevano provocato nel piccolo «uno stato di disagio e sofferenza», mentre con gli altri educatori «il suo atteggiamento mutava mostrandosi sereno e allegro». E che le modalità educative adottate non si potessero considerare ortodosse non emergerebbe solo dalle valutazioni delle insegnanti (la cui segnalazione ha fatto avviare gli accertamenti), ma troverebbe riscontro dall’attività d’indagine che ne è seguita, condotta dai militari dell’Aliquota operativa dei carabinieri di Cesenatico. Intercettazioni ambientali e riprese video avrebbero fatto trasparire come quei comportamenti rappresentassero purtroppo la quotidianità. Oltre ai passaggi delle registrazioni delle conversazioni del corpo docente (che fanno rilevare commenti sul comportamento brusco tenuto «immotivatamente» dall’insegnante arrestata e sulla «necessità di farla desistere da tali condotte»), le riprese video mostrerebbero almeno dieci episodi contestati, tutti avvenuti tra il 9 febbraio e il primo marzo scorso.

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