L’ultimo saluto a Edo Lelli, picchetto d’onore del Cesena Fc in Duomo: “Ora starà facendo festa per la sua squadra” - Gallery

La città di Cesena si è stretta attorno ai familiari per l’ultimo saluto a Edo Lelli, scomparso il 30 aprile a 91 anni. Al funerale in Duomo, i rappresentanti delle istituzioni, dell’imprenditoria e del mondo del calcio hanno espresso la loro vicinanza alla moglie Romana e al figlio Lorenzo, rendendo omaggio a un uomo che ha dato tanto alla città anche attraverso il suo impegno nel calcio, la sua grande passione.

Il figlio Lorenzo: “Sei stato il mio compagno di squadra preferito”

Alla fine della cerimonia, Lorenzo Lelli ha guadagnato il microfono per un toccante ricordo: “Edo era di origini umili. La mamma Ida andava a lavorare a piedi a Macerone nelle cucine di ristoranti al mare, il padre Agostino andò a lavorare in miniera in Belgio. Si è dovuto guadagnare tutto nella vita perché nessuno gli ha potuto regalare niente. Per me sei stato il compagno di squadra preferito, l’avversario di tennis migliore, mi hai allenato alla vita”.

L’omaggio del Cesena Fc

Il picchetto d’onore era formato da quattro ragazzi del settore giovanile del Cesena, con i gonfaloni di Cesena Fc, Rotary, Panathlon sui gradini che conducono all’altare del Duomo. L’omaggio a Lelli è arrivato dalle variegate anime di Cesena: dalla bandiera dell’Ac Cesena Giampiero Ceccarelli ad Andrea Ciofi, giocatore simbolo e sempre presente nelle annate del Cesena Fc, nato nel 2018 dopo il fallimento. E poi il vice sindaco Christian Castorri, Davide Trevisani, Flavio Amadori, Bruno Piraccini, Corrado Augusto Patrignani, L’ex allenatore bianconero Fabrizio Castori, Davor Jozic, Massimo Bonini, Filippo Medri, Christian Lantignotti, il professor Maurizio Viroli, l’ex vice presidente del Cesena Michele Manuzzi ed Ettore Rognoni, figlio del fondatore dell’Ac Cesena. La chiesa era popolata da almeno 250 persone.

“Sta facendo festa per il suo Cesena”

L’omelia di don Marcello Palazzi ha ricordato l’imprenditore e lo sportivo: “Quella di Edo è stata una vita non vissuta da solo, ma con un gioco si squadra. Ora Edo sta facendo festa per la meta raggiunta dal suo Cesena grazie proprio dall’andare assieme. Libertà, rispetto e correttezza erano i suoi principi”.

L’amico morto per un bombardamento durante la partitella

Il piccolo Edo Lelli fu segnato da un episodio che spesso confidava. Durante la guerra giocava a calcio con gli amici al “campo delle Fornaci” (zona Mulini). Ed in un’occasione ci fu un bombardamento ed un suo compagno di partitella tra amici rimase ucciso.

Paolo Lucchi e Michele Manuzzi: “Un signore vero”

“Ricordare Edo Lelli, significa avere sotto lo sguardo l’immagine di un signore vero - lo ricorda l’ex sindaco di Cesena Paolo Lucchi - nel campo dell’imprenditoria, in quello sportivo e di sostegno al Cesena calcio, dal punto di vista umano e professionale. Perché Edo era, prima di tutto, questo: un uomo in grado di affrontare le difficoltà, così come i momenti più leggeri, sempre con uno spirito di partecipazione attenta e solidale, mai centrata su di sé, che te lo faceva sentire vicino.

È accaduto a tanti cesenati in più occasioni e certamente nel 2018 quando, mettendoci all’opera per ricostruire il Cesena appena fallito con Dionigio Dionigi e pochi altri, partimmo con molte incertezze e poche sicurezze. Tra queste, quella di poter contare “a prescindere” sul coinvolgimento di Edo e di suo figlio Lorenzo. E così fu, naturalmente. Tanto che è facile pensare, ricordandolo in questo momento così triste, che la promozione in serie B di questi giorni, sia in parte anche sua. Edo mancherà a tutti”.

Michele Manuzzi ricorda con grande affetto Edo Lelli: “È stato un nostro compagno di avventura in tutti i momenti del nostro percorso col Cesena. Per noi era un faro, il primo punto di riferimento, sempre presente e mai invadente. Edo era innanzitutto un grande tifoso del Cesena e del nostro gruppo di lavoro, ma anche un raffinato intenditore di sport. Ci ha guidato in tutti i momenti con i suoi sanissimi principi e personalmente è stato la cerniera tra Dino Manuzzi ed Edmeo Lugaresi. Di Edo voglio ricordare anche lo spessore. Era un grande imprenditore e una persona sempre curiosa. Voleva sempre informarsi, sapere e capire. Era bello ascoltarlo, ma anche farsi ascoltare”.

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