Aperta la tomba di Malatesta Novello

Rimini

CESENA. E' stata aperta poco prima delle 11 di questa mattina la lapide collocata in una parete della Biblioteca Malatestiana per verificare se quella che sembra essere un’urna funebre contenga effettivamente le spoglie di Malatesta Novello morto nel 1465.
«Dopo le indagini svolte giovedì - ha spiegato il Comune di Cesena - sulla parete di fondo dell’Aula del Nuti, che hanno contribuito ad individuare l’urna, la ditta Ahrcos aveva imbragato la lapide che la nasconde con un’apposita cinturiazione, in modo da consentire la sua rimozione. L'operazione e la successiva apertura dell’urna sono state effettuate questa mattina, alla presenza dell’architetto Emilio Roberto Agostinelli, Responsabile Patrimonio Architettonico della Soprintendenza di Ravenna, Cinzia Cavallari, archeologa della Soprintendenza responsabile del territorio di Cesena, oltre al medico e patologo Francesco Maria Galassi e i ricercatori dell’équipe che lo affiancherà nelle indagini programmate per i prossimi giorni».
In attesa si avanzano le prime proposte in vista del ritorno nella Malatestiana di quelle che si auspica siano le spoglie del Signore di Cesena. Don Piero Altieri propone «Come segno di fede di buon cristiano, quale era Novello, di collocare davanti alla lapide la pregevole croce di ferro che in origine contrassegnava il luogo della sua sepoltura nei pressi della facciata destra della chiesa di San Francesco. Dopo che nell’800 le spoglie vennero trasferite dalla chiesa (poi abbattuta) all’interno dell’aula del Nuti, non abbiamo prove documentali che altrettanto sia avvenuto per la croce la quale ebbe una collocazione incerta. Attualmente la croce si trova su una parte del corridoio che porta all’ingresso della Malatestiana e francamente non si sa bene per quale motivo sia lì. Per questa ragione si potrebbe riportarla vicino ai resti di Novello, allo stesso modo in cui nel 1965, in occasione dei 700 anni della nascita di Dante Alighieri, papa Paolo VI donò una croce d’oro per la tomba del sommo poeta a Ravenna».
In merito il professore Marino Mengozzi, vice-presidente del Comitato Scientifico per la Malatestiana, avanza però qualche perplessità: «Rispetto al fratello Sigismondo, seppellito nel Tempio Malatestiano di Rimini, Novello non poté contare su di un vero e proprio sepolcro. Collocare la croce in ferro battuto con sferuncole nell’aula del Nuti non credo tuttavia che sia auspicabile in quanto muterebbe l’immagine stessa della Biblioteca Malatestiana come storicamente la conosciamo».

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