Venditti e De Gregori incantano Cattolica: la storia sono loro

In una notte di mezza estate il tour “Venditti & De Gregori”, uno dei più attesi del 2022, è finalmente approdato ieri sera alla gremita Arena della Regina di Cattolica, sold out da mesi. Tra i 4000 presenti allo show l’emozione è alta, l’energia della Regina è palpabile, tutti accorsi in Riviera per assistere alla prima volta insieme da protagonisti sul palco di Francesco De Gregori e Antonello Venditti, con un’unica formidabile band, regalando al pubblico una nuova veste ai loro più grandi successi: pezzi che sono entrati nel cuore della gente, nelle storie private di ognuno di noi, divenendo la colonna sonora di intere generazioni, di 50 anni di storia italiana. E 50 dal loro esordio discografico assieme, con Theorius campus, 1972. E un live in Ungheria in tempi ancora più remoti. Nel corso dei decenni le loro strade si sono divise, ma hanno sempre conservato la grinta e il desiderio di suonare assieme, fino a quando durante un interminabile pranzo, nasce l’idea del tour, un modo di divertirsi assieme, mescolare le proprie caratteristiche e approfondire amicizia e musica.
A suonare insieme ai due cantautori romani c’è una band: Alessandro Canini (batteria), Danilo Cherni (tastiere), Carlo Gaudiello (piano) Primiano Di Biase (hammond), Fabio Pignatelli (basso), Amedeo Bianchi (sax), Paolo Giovenchi (chitarre), Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino), Fabiana Sirigu al violino e le coriste Laura Ugolini e Laura Marafioti. Il coordinamento musicale è a cura di Guido Guglielminetti e Alessandro Canini.
Uno spettacolo quello del concertone di Cattolica in cui Venditti e De Gregori non si sono risparmiati, condividendo fratellanza artistico-poetica, i cui brani spogliati della loro paternità diventano patrimonio comune. Durante la serata hanno duettato sui loro grandi successi con oltre 30 canzoni da brivido.
Come avvenuto nelle precedenti tappe del tour, hanno alternato testi di uno e dell’altro, con arrangiamenti nuovi e per nulla scontati, donando nuova linfa anche ai pezzi più iconici. L’incontenibile scaletta è da far rizzare i capelli, viene annunciata dal refrain di Guerre Stellari e una standing ovation accoglie Venditti al piano e De Gregori al microfono che aprono (con 33 minuti di ritardo) il concerto con Bomba o non bomba, per scivolare nell’eterna La leva calcistica della classe ’68 cantata da Venditti e De Gregori alla chitarra e armonica a bocca. Poi Modena, Bufalo Bill, tutti e due alla voce. Pubblico attento batte le mani a scena aperta per La storia. Brividi a fior di pelle e un crescendo che divampa e moltiplica l’entusiasmo dei fan. E ancora Peppino, l’osannata Generale, Sotto il segno dei pesci, Che fantastica storia è la vita, Dolce signora che bruci, Alice, Sangue su sangue, Santa Lucia. E un omaggio all’amico comune Lucio Dalla, a dieci anni dalla scomparsa, con la cover di Canzone. La scaletta impazza e infiamma la platea in un revival che non ha nulla di nostalgico, se non di gioioso e comunitario con Ci vorrebbe un amico. Sara. Notte prima degli esami. Non potevano mancare Pablo, La donna cannone, Unica, Rimmel, Titanic, Giulio Cesare, Alta marea, In questo mondo di ladri, tutte ever green attorno cui si canta, ci si ribella e si palpita ancora, Sempre e per sempre, Roma capoccia, Il vestito del violinista, Ricordati di me, Viva l’Italia, Buonanotte fiorellino. Grazie Roma?. Grazie a voi! Ciò che questi due mostri sacri della canzone d’autore ci hanno saputo trasmettere con l’inedito binomio non è solo bellezza sotto forma di note, ma ci hanno mostrato come la musica sia tante musiche.

LUCIA LOMBARDI

FOTOSERVIZIO DI DIEGO GASPERONI

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