Torna la super draga per l'imboccatura del porto di Ravenna

Ravenna

RAVENNA - Venerdì erano state aggiudicate le gare per dragaggio dei fondali e ricostruzione delle banchine che porteranno il porto canale ad una profondità di 14,50 metri. Oggi entra nel vivo la fase uno, quella che porterà il Candiano ad un pescaggio minimo di 12,50 e l’avamporto a 13,50. Perché proprio in quel tratto di mare ravennate giunge oggi la draga Bonny River, e rimarrà nella parte antistante l’imboccatura dello scalo per circa un mese. Torna così, dopo che aveva già toccato le sponde romagnole nelle prime fasi dell’avvio del progetto Hub portuale, l’enorme draga che asporterà durante la sua permanenza 1,3 milioni di metri cubi di escavi. La quantità necessaria, appunto, a portare la profondità dell’imboccatura del porto alla quota di 13,50. Non sarà quella definitiva; quando partirà la seconda fase del progetto Hub portuale, messa al varo proprio due giorni fa con la pubblicazione delle aggiudicazioni delle gare necessarie, il pescaggio raggiungerà in quel punto i 15,50 metri.

Emergono nel frattempo i dettagli della “fase due” che porteranno lo scalo a raggiungere il pescaggio sufficiente ad accogliere anche le Post Panamax Plus, ovvero le navi portacontainer da 8mila teus (il teu è l'unità di misura dei contenitori, ora entrano quelle da 2.500 teus, dopo la “fase uno” già sarà possibile accogliere quelle da 4.500, ndr). Come anticipato, la commessa sui dragaggi vedrà come protagonista ancora Rcm, l’azienda del Gruppo Rainone che compone il Consorzio Grandi Lavori ora all’opera per la prima tranche del progetto Hub portuale. Col Consorzio Integra e altri partner invece, l’azienda del Salernitano compone la Sidra con cui ha vinto l’appalto per i dragaggi applicando uno “sconto” del 5% sul massimale di gara di 36.627.664 euro che compone la parte “fissa” del contratto. In verità c’è l’opzione, all’interno del bando composto da Adsp, per chiedere all’aggiudicatario di proseguire il dragaggio fino a sostanzialmente raddoppiare gli escavi. Una valutazione che l’Ente portuale farà in relazione alla quantità di sedimenti che si riusciranno a gestire con l’unico tassello mancante dell’operazione. Ci si riferisce all’impianto di trattamento fanghi che verrà finanziato dal Pnrr con 130 milioni di euro e per il quale si attende il bando entro il mese prossimo. Se la capacità dell’impianto lo consentirà, pertanto, il solo contratto dei dragaggi potrebbe raggiungere una portata da circa 80 milioni di euro di investimento pubblico.

Parallelamente, come già anticipato, si ricostruiranno le banchine Sapir 5-7 (per 9.229.918 euro e ha vinto l’appalto Sidra), la Tcr-Dante (per 9.229.918 anch’essa a cura della cordata con all’interno Rcm), quella antistante Eurodocks (vinta questa, invece, da Fincantieri per 7.950.178 euro) e la Yara Sud (se ne occuperà Sidra, per 11.142.497 euro).

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