Giro d’Italia: Riccione-Cento, vince Milan allo sprint, il sogno della fuga di Tarozzi si spegne a Sant’Antonio VIDEO GALLERY

Ciclismo
  • 17 maggio 2024

La Riccione-Cento è di Jonathan Milan, che trionfa in volata. È suo il sigillo finale a una bella giornata di sport e di omaggio alla Romagna, che proprio ieri ha ricordato il primo anniversario dell’alluvione, il momento più cupo e difficile della sua storia recente. Il Giro d’Italia ha attraversato la via Emilia circondato dalla passione di migliaia e migliaia di appassionati lungo le strade.

La partenza da Riccione

Un clima di festa e un meteo tipicamente primaverile ha fatto da sfondo alla partenza da Riccione della tredicesima tappa del Giro d’Italia, la più facile della Corsa Rosa a livello di altimetria. A dare l’avvio alla festa sono stati i bambini dell’Istituto comprensivo n.1 Riccione e dell’Istituto comprensivo Zavalloni che avevano partecipato nei mesi scorsi al progetto di edutainment promosso dal Giro d’Italia che avvicina i piccoli al ciclismo e ai suoi valori. I bambini, approfondendo i temi legati all’educazione civica, sportiva e ambientale, hanno realizzato elaborati creativi sull’uso della bicicletta e sul tema della sostenibilità.

Poco prima delle 13 tutti ai nastri di partenza lungo il primo tratto di viale Ceccarini per il via della tredicesima tappa del Giro introdotto dall’inno nazionale suonato live dalla chitarra elettrica di Giulio Maceroni. Il count down della folla ha dato il via alla gara per quella che, lungo il percorso di Riccione, è stata il vero e proprio spettacolo della tappa riccionese: la sfilata dei ciclisti nel cuore della città.

I corridori hanno percorso viale Ceccarini tra due ali di folla fino al grande gazebo all’incrocio con viale Dante, sotto l’opera grafica di Alessandro Baronciani “La perla rosa dell’Adriatico”, dedicata a Marco Pantani. Hanno poi proseguito lungo viale Dante sotto le sfere rosa (con la scritta Riccione e la grafica della perla rosa) in direzione nord fino a viale Verdi. I ciclisti hanno infine imboccato viale D’Annunzio e poi via, la gara vera e propria è cominciata al chilometro zero sul ponte sul Marano verso Rimini e Riccione ha salutato il suo Giro e tutto ciò che rappresenta: storie di emozioni, di campioni e gregari, di vittorie e sconfitte. Riccione ha salutato il suo Giro con l’orgoglio di una città che per cinque volte è stata città di tappa ed è riuscita a raccontare qualcosa di sé a tutto il mondo: la spiaggia, il mare, il sole, l’accoglienza dei suoi operatori e della città intera, la passione e l’“Amore infinito” che Riccione porta con sé per il Giro d’Italia.

Il serpentone di ciclisti ha iniziato con una andatura tutt’altro che sostenuta dopo il ritmo elevatissimo di ieri, transitando a Rimini poco prima delle 13.30. Subito in bella evidenza il romagnolo Manuele Tarozzi, che allunga insieme a Alesandro Tonelli e Andrea Pietrobon con un distacco che arriva a 3 minuti e 20 secondi poco dopo il passaggio a Santarcangelo di Romagna, salutati da una bella cornice di pubblico.

Il passaggio a Cesena. Cassani: “Queste sono le mie strade”

Alle 13.50 il passaggio da Savignano sul Rubicone, con tanti applausi per Tarozzi, mentre il gruppo inizia a guadagnare terreno e il vantaggio scende sotto i tre minuti (2’55”). Alle 14.10 l’ingresso a Cesena lungo la via Emilia.Queste sono le mie strade”, ha detto in diretta Rai un orgoglioso Davide Cassani.

Cassani ha poi commentato ammirato la panoramica di Bertinoro: “Il balcone della Romagna, il paese del grande campione Arnaldo Pambianco”.

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I tre fuggitivi provano a mantenere un certo margine di vantaggio, sceso a 2.45” nei pressi di Forlimpopoli.

A Forlì Pietrobon vince il traguardo dedicato a Baldini

L’avvicinamento a Forlì non poteva che coincidere con un tributo a Ercole Baldini, con lo scrittore Paolo Genovesi che dai microfoni della Rai ha rispolverato una immortale pagina di storia, ricordando le vicende di Giovanni dalle Bande Nere. Alle 14.40 Tarozzi, Tonelli e Pierobon sono entrati a Forlì in Piazzale della Vittoria con poco meno di 2’ di vantaggio su un gruppo che ora spinge a fondo per risalire la china. Sono stati ricordati Tullo Morgagni, deus ex machina del Giro d’Italia e Glauco Servadei, a cui è intitolato il velodromo della città mercuriale. Paradossalmente, Tarozzi ha rischiato di sbagliare strada proprio a Forlì, quindi Pietrobon si è aggiudicato il traguardo volante di Villanova dedicato a Ercole Baldini, a cui Fabio Genovesi ha dedicato un toccante ricordo in diretta Rai, rendendo omaggio a un campione romagnolo che ha lasciato il segno nella storia del ciclismo.

Lungo le strade di Forlì, non sono mancati gli striscioni che incitavano al coraggio ma ribadivano la richiesta di aiuto della gente di Romagna dopo l’alluvione.

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A Faenza gli striscioni per Tarozzi

Una volta a Faenza, Tarozzi ha coronato il suo sogno sfilando tra la sua gente davanti a tutti, mentre Davide Cassani si è commosso ricordando i terribili mesi dell’alluvione ed esaltando l’arte della ceramica. “É una terra che amo e che adoro e mi dà sempre emozione vedere qui il Giro d’Italia. Quando ci passavo da corridore, mi sentivo un eroe anche se non lo ero”. Intanto i tre fuggitivi riprendono leggermente quota e risalgono fino a 2’ di vantaggio. “Forza Manuele” e “Forza Tarozzi” erano i due striscioni creati dagli amici per Tarozzi, unico portacolori romagnolo impegnato nella Corsa Rosa.

A Lugo il romagnolo ancora davanti a tutti

Tarozzi arriva primo anche nello sprint di Lugo (secondo Tonelli, terzo Pietrobon), con il gruppo che transita con un ritardo di 1’14”. Tanti striscioni a Massa Lombarda per Tarozzi, carichissimo e coraggioso lungo strade che conosce a memoria. Tonelli sfila davanti nel traguardo volante di Conselice, mentre il gruppo resta attardato di circa 2 minuti.

Fine del sogno

Dopo Conselice il gruppo rompe gli indugi e aumenta vigorosamente il ritmo, con i tre fuggitivi ripresi a 52 km dal traguardo, all’uscita di Sant’Antonio. Dopo un po’ di bagarre nel gruppo, a -25 km provano l’allungo anche Marcellusi e De Pooter, che guadagnano 25” e provano il tutto per tutto verso Cento. A -20 km una caduta rallenta l’andatura del gruppo. A -5 km il gruppo torna compatto e si va alla volata fino alla vittoria di Jonathan Milan.

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