Il Rimini e la “guerra dei bonifici”: dove sono finiti i soldi per Rota?

Rimini Calcio
  • 14 novembre 2025

Il gruppo guidato da Nicola Di Matteo ieri era a Rimini con un duplice obiettivo: salvare la baracca nell’immediato e cercare di definire una road map, se mai sia esistita, per il futuro. Un duplice tentativo che per il momento ha salvato il match contro l’Ascoli, visto che, stando a quanto detto ieri dal gruppo di Di Matteo, sarebbero stati iniettati 25mila euro nelle casse societarie per far fronte alla drammatica situazione contingente.

Però per il futuro si addensano nuvoloni neri in quanto la coppia composta dallo stesso Nicola Di Matteo e dal suo socio Daniele Ferro rischia già di sfaldarsi. Al momento non c’è nulla di certo, ma qualcosa sta accadendo, per un semplice motivo: il bonifico effettuato venerdì 7 novembre da Nicola Di Matteo alla V.R. Trasporti di Alfredo Rota di 117mila e spiccioli sarebbe arrivato al destinatario (ma non ci sono conferme). In ogni caso, per dissequestrare le quote societarie servono più di 217mila. Quindi centomila euro in più. Cifra che avrebbe dovuto versare il socio in pectore Daniele Ferro. Che quel bonifico da un centinaio di migliaia di euro lo ha fatto ma non i soldi non sono mai arrivati sul conto corrente di Alfredo Rota. I motivi? Quelli tecnicamente più fondati sono un problema burocratico di trasmissione, oppure, più concretamente, un ripensamento dello stesso Ferro con la revoca (che si può fare in giornata entro un certo orario) del bonifico.

Fatto sta che ieri Ferro non era presente all’incontro avvenuto a Rimini tra Di Matteo e la sua squadra. Ma è stato sottolineato come il motivo sia dovuto al fatto che Ferro si trovi all’estero. E anche il mancato arrivo del bonifico si vuole imputare a questo: però nello scorso fine settimana Ferro era in Italia visto che era presente a Piancastagnaio al fianco di Di Matteo.

Insomma, una situazione a dir poco ingarbugliata, poco trasparente. Certo è che Di Nicola, stando a quanto detto ieri, si è esposto sul Rimini pagando tutta una serie di servizi, dagli steward al personale di sicurezza fino a tutto l’apparato burocratico, per garantire il match di domani con l’Ascoli e per dimostrare di voler portare a termine l’operazione. Ma la brutta sensazione è che ogni volta si lavori solo per mettere una pezza e non per iniziare a progettare.

E così il contenzioso con Alfredo Rota resta aperto, con l’ex presidente che ha riportato il Rimini tra i professionisti che continua a definire «non adempiuto» il suo credito verso la società. Come accaduto mercoledì, anche ieri Rota si è limitato a dire che quando avrà ricevuto tutto ciò che gli spetta lo comunicherà immediatamente e che su questo fronte non c’è da temere perché su di lui incombe per legge un obbligo di comunicazione al legale rappresentante ed al custode giudiziario. Quindi non si può certo dire che Rota stia bluffando quando dice che il suo credito non sia stato pagato. La brutta sensazione è che il gruppo che fa capo a Nicola Di Matteo abbia versato una parte per poi andare a “trattativa” sul resto per ottenere uno sconto di qualche decina di migliaia di euro. A meno che Ferro abbia deciso di tirarsi indietro e di lasciare solo Di Matteo. E intanto il tempo se ne va...

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