Basket B, Dron: “L’OraSì è una bella occasione”

Giovane, classe 2002, ma già con quattro campionati di serie B alle spalle e con l’entusiasmo di chi sta vivendo una nuova avventura. Gabriel Dron, play della nuova OraSì, innanzitutto rassicura tutti sulle sue condizioni fisiche. «Mi sento bene – precisa – sicuramente meglio rispetto alla settimana scorsa, in cui ero reduce da un infortunio alla coscia. Infatti la mia prestazione a Lumezzane ne ha risentito perché inconsciamente il timore di una ricaduta mi ha probabilmente frenato».

Una spiegazione piuttosto convincente perché per un giocatore che durante la preparazione si deve fermare, non è mai semplice recuperare poi in breve il terreno perduto. «Un contrattempo che non ci voleva in questa fase dove si gettano le basi per programmare al meglio l’intera stagione e dove partire bene sarebbe stato importante specie per una squadra nuova come la nostra».

Una realtà invece ben diversa per Ravenna, che dopo le incoraggianti prove in pre-season con le due imolesi e anche nella gara di Coppa con Faenza, ha fornito poi prestazioni sicuramente non all’altezza delle aspettative di coach Bernardi, in vista del trittico di gare che la attende nel giro di otto giorni a cominciare da domani al Pala Costa contro i Lions Bisceglie. Desideroso di riscatto dopo la trasferta a Lumezzane, Dron presenta così la sfida contro la sua ex squadra e l’esordio in campionato fra le mura amiche. «Rispetto alla scorsa stagione sono rimasti solo Dip e Chiti: confesso che sarà bello giocarci contro dopo essere stati insieme due anni, cosi come rivedere lo staff. D’altra parte sarà altrettanto stimolante giocare davanti al nostro pubblico per cercare di regalargli una bella vittoria».

Un successo che darebbe un supporto morale non indifferente ad un gruppo apparso un po’ in affanno, ma con Dron pronto a sgomberare il campo dalle ombre che hanno circondato queste prime uscite. «Certamente abbiamo commesso diversi errori: ne abbiamo parlato con il coach e sicuramente dovremo migliorare, soprattutto a livello difensivo, evitando forzature in attacco. Ma considerando che ci alleniamo da poco più di un mese e che nessuno di noi aveva già giocato insieme, penso che queste difficoltà siano fisiologiche, per cui continuando a lavorare sono convinto che molte cose si metteranno a posto».

Il tutto con lui come leader: un ruolo che accetta e che è ben felice di ricoprire. «Essere il play della squadra è una grossa responsabilità, ma non mi pesa perché è normale che lo sia, anzi sono fiero ed orgoglioso di avere questa opportunità». Dron commenta infine in maniera positiva la sua nuova esperienza. «Sono arrivato un mese prima dell’inizio della preparazione e ho trovato una bella città, tranquilla ma anche piena d’interessi: una via di mezzo fra Bisceglie e la mia Milano».

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