Una gioielleria con standard professionali elevati deve adottare un protocollo integrato che unisca analisi scientifica dei materiali, metodiche di pricing trasparenti, compliance normativa, controllo operativo e coperture del rischio. Di seguito una linea guida tecnica, pensata per contesti sia retail sia di acquisto e permuta, utile a garantire tracciabilità, qualità e prezzi coerenti con il valore reale.
1. Identificazione dei metalli preziosi.
Obiettivo: determinare titolo, composizione di lega, eventuali placcature o falsi.
Strumenti minimi:
Bilancia omologata con divisione almeno al centesimo di grammo, verificata e sigillata.
Magneti al neodimio, per test preliminare di attrazione.
Set di reagenti per saggio su campione superficiale, con cuoio e pietra di paragone.
Strumenti avanzati:
Spettrometro XRF per analisi multielemento non distruttiva, con calibrazione interna e libreria aggiornata.
Misuratore di conducibilità o unità Fischer per verifiche di placcatura spessa e differenze su substrato.
Densimetro idrostatico per oggetti massivi senza pietre, utile per conferme su leghe sospette.
Procedura sintetica.
Ispezione visiva dei punzoni e del marchio di fabbrica, lente 10x.
Test magnetico, rilevazione di parti non nobili in moschettoni, chiusure, anime.
XRF su almeno due punti, preferibilmente uno nascosto, con report stampato o salvato in PDF.
In caso di dubbio su placcature, abrasione controllata su microzona e nuova lettura.
Pesatura e calcolo del contenuto di fino, esempio: 18 kt, 750 per mille, contenuto fino UG = grammi totali per 0,750.
Note operative
Gli oggetti cavi o a anima non nobile vanno dichiarati come tali
Le catene tubolari e i vuoti strutturali falsano la densità, XRF resta la metrica primaria
2. Verifica e grading delle gemme
Diamanti
Tester termico e tester elettrico combinati, utile per distinguere moissanite e alcune imitazioni.
Microscopio 40x con luce fredda e darkfield per inclusioni, simmetrie, sfaccettature.
Lettura parametri oggettivi: peso in carati, diametro, altezza corona e padiglione, fluorescenza UV.
Preferire certificazioni GIA o HRD o IGI, con codici laser se presenti.
Valutazione commerciale basata su 4C più fattori secondari, taglio e simmetria incidono più del decimo di carato marginale
Pietre di colore
Spettrofiltri, filtro di Chelsea, UV a onde lunghe e corte, bilancia di carati.
Per rubini e zaffiri specificare se trattati al calore.
Per smeraldi indicare grado di oliatura secondo nomenclature standard.
Per acquisti importanti richiedere rapporti di laboratorio riconosciuti con analisi avanzate Raman o FTIR.
Perle
Test al tatto e visivo al microscopio per stratificazione naturale, fluorescenza e fori.
Distinguere perle naturali, coltivate in acqua salata, coltivate in acqua dolce.
3. Pricing trasparente
Prezzo esposto
Manifattura, ore uomo, tecniche di incastonatura, finiture e design
Gemme, con listini coerenti al certificato e alle condizioni del mercato locale
Brand e rarità, da valorizzare in modo esplicito
Oneri operativi, logistica, assicurazione, IVA e margine
Formula d’esempio per il nuovo:
Prezzo finale uguale valore metallo più valore gemme più manifattura più brand più costi operativi più IVA.
Formula d’esempio per usato revisionato:
Prezzo finale uguale valore metallo a base di quotazione più valore gemme a realizzo più costo revisione e garanzia più margine più IVA su quota imponibile.
Acquisto da privato
Prezzo di acquisto uguale valore metallo a quotazione meno fee di fonderia e logistica meno buffer di rischio materiale più valore gemme a realizzo prudenziale.
Esporre sempre al cliente il foglio di calcolo, con grammi, titolo, quotazione di riferimento e spread al grammo, ed eventuale distinta gemme.
4. Tracciabilità e compliance
Identificazione e registri.
Documento del cliente e scheda oggetto, con foto macro frontale e retro.
Ricevuta con peso, titolo, prezzo unitario, importo e metodo di pagamento tracciato.
Conservazione digitale dei test XRF, dei certificati e delle comunicazioni rilevanti.
Antiriciclaggio
Valutazione di coerenza della transazione rispetto al profilo cliente.
Soglie, frazionamenti sospetti, pagamenti non allineati alle policy interne.
Procedure interne per segnalazioni e audit periodici.
5. Gestione del rischio prezzo e di processo
Quotazione di riferimento in euro su fonte stabile, doppio controllo del cambio se la base è in dollari.
Copertura tramite vendita a termine o accordi con fonderia con prezzo fissato alla consegna.
Politica interna su massimali di esposizione per caratura e per tipologia di oggetto.
Evitare stock eccessivo in pietre senza certificazione.
Per pietre oltre una soglia, imporre certificato esterno e doppia perizia.
Registro delle rese e delle rivalutazioni a cadenza trimestrale.
Check list di banco, quattro occhi su acquisti oltre una soglia.
Videoispezione dell’apertura di zip bag e buste sigillate.
Sigilli numerati per oggetti in deposito o in lavorazione.
6. Qualità del servizio e manutenzione
Revisione usato
Pulizia a ultrasuoni, lucidatura, rodiatura se necessario.
Controllo e rinforzo griffe, verifica cerniere e chiusure.
Scheda tecnica di interventi eseguiti, con garanzia di conformità.
Consegna e post vendita.
Istruzioni di cura, calendario controlli, una pulizia gratuita all’anno.
Per orologi, dichiarazione su impermeabilità e parti sostituite.
Opzione di riacquisto o permuta con griglia chiara di svalutazione.
7. Comunicazione tecnica con il cliente
Dimostrare in tempo reale pesatura, lettura XRF e verifica al microscopio.
Spiegare il foglio prezzo, con distinzione tra materiale, lavorazione e gemme.
Rendere disponibile un estratto in PDF con foto, misure e risultati di test.
8. Indicatori di performance
Margine al grammo per famiglia di prodotto.
Tempo medio di rotazione dello stock per caratura e tipologia.
Percentuale di resi e interventi post vendita per causa.
Quando ogni passaggio è misurabile e condiviso, la gioielleria diventa un laboratorio di fiducia, capace di offrire bellezza, valore e sicurezza in un unico processo controllato.