San Marino, riforma Igr avanti in commissione. Le opposizioni: “Riaprite il confronto”

San Marino

Sulla riforma Igr è scontro aperto: «Fermatevi e riaprite un confronto serio». Questo in estrema sintesi l’invito che Repubblica futura, ha rivolto ieri al governo a 24 ore dallo sciopero contro la riforma Igr che ha raccolto sul Pianello 10mila manifestanti.

«L’unica cosa possibile per la maggioranza – ribadisce il partito di opposizione - è fermarsi. I lavori della Commissione Finanze prevedono nuove convocazioni anche in ottobre. Se solo ci fosse la minima volontà politica, la maggioranza dovrebbe imporre al governo di fermarsi e riaprire un confronto serio, se non con l’opposizione, almeno con le forze sociali: lo dovete alle 10mila persone che ieri vi hanno mandato un messaggio preciso». Più caustica, dai banchi dell’opposizione, Domani-Motus liberi: «Maggioranza e Governo intendono tirare dritto – non la mandano a dire -. L’apertura dei lavori della Commissione Finanze (di ieri mattina, ndr) è stata caratterizzata da alcune “dichiarazioni di fedeltà” espresse da esponenti di maggioranza (in particolare di Libera) in favore della riforma e del Governo, spingendosi addirittura a dichiarare che le associazioni sindacali e la gente non avrebbero capito che gli emendamenti depositati contribuirebbero molto a migliorare l’impianto della legge e che il testo oggi in discussione sia assolutamente equo e condivisibile». Il tutto perché «la maggioranza e il Governo non sono stati bravi a spiegarlo». Qualcuno si è anche spinto a dire che gli emendamenti depositati «recepiscono le richieste delle forze sindacali».

Da qui il muro contro muro che ha spinto i tre sindacati del Titano (Csdl, Cdls e Usl) ad annunciare un altro sciopero generale e ulteriori iniziative di mobilitazione «già dalla prossima settimana». Quanto alla commissione, nella mattinata di ieri, ha ripreso l’esame dell’articolo del progetto di legge per la riforma dell’Igr approvando gli articoli dal 12 al 19.

Agli antipodi

Nicola Renzi (Rf) ha ribadito il rifiuto totale del progetto, definito «frettoloso e privo di stime chiare sugli effetti per cittadini e imprese», rilanciando la proposta di sospendere i lavori fino al 7 ottobre per favorire un vero confronto dopo la grande mobilitazione popolare della sera precedente. Sulla stessa linea Gaetano Troina (D-Ml), che ha parlato di una legge «indecifrabile e incomprensibile» e di un impianto sanzionatorio sproporzionato. Secondo Emanuele Santi (Rete) la riforma continua a colpire lavoratori e pensionati «lasciando intatta l’evasione, peggiorata da 12 emendamenti “correttivi”».

Luca Boschi (Libera) conferma invece il sostegno del suo gruppo all’impianto della seconda lettura del provvedimento, dicendo che quanti sono contrari avrebbero dimostrato «di non aver capito, nella migliore delle ipotesi, i nostri provvedimenti».

Anche William Casali e Luca Gasperoni (Dc) sottolineano che gli emendamenti già presentati «migliorano l’equità del sistema, alleggerendo il peso sui frontalieri e redistribuendo il carico tra imprese e cittadini».

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