Banca Centrale boccia la cessione della Banca di San Marino

San Marino

Stop dalla Banca centrale (Bcsm) all’acquisizione delle quote di maggioranza di Banca di San Marino da parte del gruppo di investitori bulgari. Tutto è cominciato nell’aprile scorso quando il gruppo bulgaro Starcom si era detto interessato ad acquisire la maggioranza della Banca di San Marino. Il nome era stato reso durante l’assemblea dei soci dell’Ente Cassa di Faetano che con 74 “sì” e 30 voti contrari aveva approvato la modifica dello statuto indispensabile per consentire a un esterno di acquisire almeno il 51% di Banca, assumendone il controllo.

L’operazione però non potrà andare avanti. «La Banca centrale nell’esercizio delle proprie funzioni di vigilanza e tutela della sana e prudente gestione degli intermediari e della stabilità del sistema finanziario – si legge nel comunicato di via del Voltone - comunica di avere concluso l’istruttoria sull’istanza presentata da un gruppo estero volta all’acquisizione della maggioranza del capitale di Banca di San Marino».

I dettagli del no

Gli investitori, in buona sostanza, non hanno passato “l’esame” dell’istituto di controllo. «Alla luce del complesso delle informazioni acquisite - prosegue la nota - anche grazie alla cooperazione nazionale e internazionale con altre autorità e istituzioni, il coordinamento della vigilanza della Banca centrale ha deciso di non autorizzare l’acquisizione». La decisione si fonda «su criteri prudenziali e di vigilanza in coerenza con la normativa in vigore e con le migliori prassi internazionali».

«Avanti lo stesso»

Banca centrale ci tiene poi a evitare eventuali fraintendimenti. «Il provvedimento assunto - sottolinea - non ha alcun impatto sull’operatività della Banca di San Marino e riguarda esclusivamente i soggetti interessati ad acquisire una partecipazione di controllo nel suo capitale, né incide sul percorso di rafforzamento dei profili tecnici che è stato avviato da tempo».

L’istituto prosegue, quindi, «regolarmente la propria attività a sostegno di famiglie e imprese, assicurando la piena continuità di tutti i servizi».

Da qui la lotta in punta di diritto perché Banca centrale «attiverà ogni possibile azione sul piano legale nei confronti di chiunque diffonda notizie o messaggi che pongono in dubbio la stabilità e la continuità aziendale della Banca di San Marino».

Il Congresso di Stato

Il Congresso di Stato «accoglie con favore le informazioni fornite dalla Banca Centrale che ha autorevolmente confermato la solidità e la resilienza dell’intero sistema finanziario, come anche certificato dalle recenti analisi internazionali».

Si sottolinea poi come l’azione degli organi preposti «si sia distinta per la sua natura preventiva e anticipatoria, intervenendo a salvaguardia degli interessi nazionali prima che potenziali pregiudizi al sistema potessero prendere forma. L’interesse di investitori esteri sul sistema bancario sammarinese è da tempo al centro del dibattito pubblico e politico. In questo contesto nevralgico, l’operatività indipendente degli organi dello Stato assume un valore determinante, agendo come filtro essenziale a tutela dell’interesse nazionale».

E conclude: «L’esito negativo di questa operazione non pregiudica percorsi alternativi nel tempo e non deve ingenerare timori infondati.

Paventati commissariamenti, blocco di pagamenti o altri provvedimenti di rigore sono destituiti di ogni fondamento. E il governo intende tutelare il sistema anche con azioni ed iniziative tempestive per contrastare ogni tentativo di procurato allarme a danno del sistema».

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