San Marino Covid free, "ma legati all'andamento in Italia"

San Marino

L’addio al coprifuoco e alle restrizioni legate a mobilità e orari fanno di San Marino una realtà unica in Europa. Tuttavia le ripartenze non sono annunciate da squilli di tromba e rullo di tamburi, ma piuttosto da una timida gradualità, al motto di “la cautela è d’obbligo”. A innescare le riflessioni scende in campo il Segretario al Lavoro Teodoro Lonfernini che parla di «una ripartenza graduale sin dall’8 aprile, in attesa del nuovo Decreto che mantiene l’attuale logica, ma con attenzione alle prescrizioni sanitarie e all’andamento italiano. Perché questa è una sfida che si vince insieme». Anche nei giorni più complicati «era chiaro che arrivare alla meta sarebbe stato solo questione di tempo, in virtù dell’approvvigionamento dei vaccini, della limitatezza territoriale e demografica».

Vaccino a pagamento

Intanto è di ieri la novità che spariglia le carte: soggiornanti abituali e residenti non assistiti Iss possono acquistare lo Sputnik al costo di 50 euro. Si tratta di specifiche categorie «come chi ha permessi di soggiorno, per convivenza, culto o ricongiungimento - spiegano dall’Iss - e che ha mantenuto l’assistenza sanitaria in altro Stato o è in possesso di assicurazione». Nessuna novità invece per i frontalieri, mentre i sammarinesi vaccinati toccano quota 26.895 su circa 33mila.

Locali, andamento lento

Passando ai locali, nella duplice veste di titolare del ristorante Righi e presidente Usot, Luigi Sartini spiega che «occorre del tempo per i primi bilanci, anche perché nel weekend uscirà un nuovo Decreto». In linea Marina Urbinati di Usc che commenta: «Il problema resta lo stesso. È logico che possiamo togliere il coprifuoco, visti i contagi in calo ed il ritmo della campagna vaccinale, ma siamo legati all’Italia e alla sua mobilità». Nello specifico per La spingarda l’apertura di lunedì «non ha inciso sulle prenotazioni». In generale risultati più soddisfacenti si rilevano nei posti frequentati da giovani sammarinesi come il pub Time off con «tutto invariato», o Il Bar la guaita, dove «l’unica incognita per i 40 posti all’aperto resta il meteo». Bene anche a La Bettola «con clienti al 99% sammarinesi, dai 16 ai 25 anni». Ad apparire motivato dal cambiamento è poi il Green clover irish pub che con «l’apertura a oltranza, garantirà ad ogni target il suo orario ideale». Intanto ad inanellare il tutto esaurito sabato e domenica è solo il Il ritrovo dei lavoratori. Anche all’hotel ristorante Il Cesare non si registra chissà «quale afflusso di clienti, ma qualcosa va cambiando». Niente di nuovo per Il ghetto di Ottavio, dove si teme che «la bella stagione farà calare le richieste per i locali situati in alto o privi di spazi esterni, a meno che gli italiani non ritornino». Tanto più perché a loro volta «i concittadini possono scegliere di pranzare in Italia».

Cultura, pubblico limitato

Intanto a fare il punto del riavvio culturale è il dottor Vito Giuseppe Testaj, dirigente degli Istituti culturali che commenta: «Sulla strada di ripartenze progressive, si lavora per il nostro territorio, puntando ai contenuti». E prosegue: «Per il Teatro offriamo piccole rassegne, coniugando pubblico in sala e diretta Facebook. Col cinema si procede invece in modo minimale, solo il weekend e con pellicole non contemporanee, visto il fermo dei distributori». E precisa che «il pubblico di affezionati, seppur limitato c’è e risponde». Situazione diversa per Musei e monumenti «che beneficiavano delle affluenze turistiche». Mentre non si sono mai fermate «le collaborazioni fra scuole, Biblioteca e Archivi».

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