Rimini. Evasione fiscale da due milioni di euro ma il tribunale assolve l’imprenditore di San Marino

Rimini
  • 12 novembre 2025

È stato assolto dal collegio penale il 50enne imprenditore sammarinese accusato di aver evaso le imposte per qualche milione relative alla giacenza di un conto corrente estero da otto milioni di euro. Al contempo l’uomo, difeso dall’avvocato Paolo Ghiselli, è stato anche prosciolto per intervenuta prescrizione dal reato di ricettazione per aver sottratto delle vetture da una procedura di liquidazione della sua società di vendita auto nella Repubblica di San Marino dove era residente. Per lui la Procura aveva chiesto quattro anni di reclusione. Soddisfatto l’imputato che si è detto “molto lieto di essere stato assolto da un’accusa che consideravo ingiusta. Se fossi stato condannato non avrei più rivisto le cose che mi avevano sequestrato e che mi dovranno essere restituite”.

La vicenda

Tutto è iniziato da una perquisizione a casa del 50enne dove sul suo cellulare è emerso un file bancario prova, secondo le autorità giudiziarie italiane, di un conto milionario presso una banca svizzera, la cui esistenza era stata nascosta al Fisco ma con un saldo milionario riferito all’anno 2016. L’uomo, dopo essersi visto sequestrare parti ingenti del proprio patrimonio, ha da sempre sostenuto che fosse vittima di un macroscopico errore investigativo. Quel conto, apparso nel 2017 mentre la Guardia di finanza gli perquisiva la casa in cerca di documenti riguardanti il trasferimento fraudolento di valori e il contrabbando di carburante, non era che uno scherzo goliardico architettato da alcuni amici.

A sostegno della sua innocenza, inoltre, il 50enne portò anche il fatto che l’esistenza effettiva di quel conto milionario non fu mai verificata nemmeno attraverso una rogatoria internazionale. Non risultarono, infatti, come evidenziò la difesa, accertamenti presso istituti bancari elvetici che confermassero il possesso di somme all’estero da parte del 50enne. La vicenda, oltretutto, ebbe pesanti ricadute sulla vita personale dell’uomo e della sua famiglia. Dal 2018 è stato disposto anche il sequestro preventivo, ai fini della confisca, di alcuni beni familiari.

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