Allarme da Rimini sud: «Tra spaccate e furti i delinquenti agiscono da padroni»

Rimini
  • 12 maggio 2025

RIMINI. «Furti e spaccate, qui a Rivazzurra, sono diventate la normalità. I delinquenti agiscono come fossero i padroni». Più che un campanello d’allarme, quello lanciato da Gilberto Montebelli, presidente del comitato turistico di Rivazzurra, sembra assumere i toni del grido disperato. Di un’ultima richiesta di aiuto alle istituzioni. «Non sappiamo più cosa dire e cosa fare - commenta Montebelli -. Da dicembre ad oggi, nel quartiere, ci sono stati diversi furti nei negozi e tutti con sfondamento delle vetrine. Sono partite denunce, richieste di aiuto, ma di forze dell’ordine manco a parlarne. Eppure basterebbero una o due pattuglie di polizia e carabinieri in circolazione per dissuadere questi criminali dall’agire». Il solito refrain, dunque. Il cittadino subisce e protesta. E chi di competenza non reagisce. «Un tempo - sottolinea Montebelli - avevamo, almeno, una postazione fissa della polizia di Stato, un pulmino parcheggiato nei luoghi più sensibili che fungeva da deterrente. Oggi nemmeno quello. Nonostante il livello delinquenziale di questi personaggi sia aumentato, così come la loro pericolosità. Non comprendo perché, con l’inizio dell’estate, quando a Rimini arrivano centinaia di migliaia di turisti, non si riattivi questa postazione, o non si mandino in giro ronde di due, tre carabinieri o poliziotti. Starebbero più tranquilli residenti e vacanzieri e avrebbero vita difficile i criminali».

La Pro loco di Miramare

E c’è chi pensa, perfino, a ricorrere alle guardie di sicurezza privata. «Ad ogni inizio di stagione balneare - sottolinea Beppe Indino, presidente della pro loco di Miramare - c’è chi, tra i commercianti, propone questa soluzione: assoldare la security per controllare negozi ed attività. Una richiesta, però, di breve durata. Perché inefficace, purtroppo. Sappiamo, infatti, che queste guardie non possono intervenire direttamente, ma devono limitarsi a segnalare alle forze dell’ordine quello che vedono davanti ai loro occhi. Proprio quello che facciamo noi residenti, quando, dall’altro capo del telefono, ci sentiamo rispondere da polizia di Stato e vigili urbani: o “che non rientra nelle nostre competenze, ma della Polizia locale”, oppure che “adesso non abbiamo la pattuglia a disposizione”. Insomma, il solito rimpallo». Intanto, ladri e spacciatori agiscono indisturbati. «Proprio così - conferma Indino -. Questo inverno ci sono stati diversi furti negli alberghi, quelli chiusi perché stagionali. Televisori, computer, apparecchi elettronici: hanno portato via di tutto. Senza parlare degli spacciatori: la stazione di Miramare, dopo le 20, diventa terra di nessuno. O meglio, terra di conquista per chi vende e compra droga. E concludo: nel quartiere girano più stranieri che riminesi. E nessuno di noi sa dove alloggino. Questa è Miramare!». Chiosa, allora, Gianluca Metalli, presidente del comitato turistico: «Come residenti siamo stanchi di ripetere sempre le stesse cose. In un momento, peraltro, in cui la criminalità sta mostrando un livello di pericolosità molto più elevato degli anni passati. Speriamo, quindi, di essere ascoltati. Rimini e in particolare Miramare hanno urgente bisogno di poliziotti e carabinieri. Ma che siano visibili e che girino per strada o sul lungomare. Insomma, è ora che le istituzioni agiscano, prima che sia troppo tardi. Ripeto questi criminali sono molto pericolosi».

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