Il Noac – Nucleo Operativo Antiabusivismo Commerciale istituito nel 2014 – è il reparto del corpo di Polizia Locale di Rimini, dedicato esclusivamente al contrasto dell’abusivismo commerciale sul territorio comunale in particolare sulle spiagge. Un’attività che la Polizia Locale di Rimini concentra soprattutto nei mesi estivi e che, da metà maggio ad oggi, ha registrato risultati molto positivi. In linea con il trend decrescente del fenomeno, registrato negli ultimi anni. Confermata anche la tendenza della scomparsa dei mercatini in forma fissa, che in precedenza segnavano l’occupazione di intere porzioni di arenile, da parte dei venditori non autorizzati, soprattutto a Marina Centro e nella zona sud del litorale di Rimini.
Dal report fornito dagli uffici delle divise comunali emerge che nell’estate che si sta concludendo sono stati 150 i rinvenimenti di merce eseguiti dagli agenti sulle spiagge riminesi (erano 202 nel 2022 e 192 nel 2021). Un calo che viene confermato anche per quanto riguarda i numeri dei sequestri di tipo penale, ovvero relativi alla merce con marchi contraffatti, che in questi ultimi 3 mesi sono stati complessivamente 8. Più alto invece il numero dei sequestri di tipo amministrativo, ovvero di merce non griffata, arrivato ad oggi al numero di 184, con 34 verbali notificati ai venditori sorpresi ad operare senza nessun titolo autorizzativo.
Rinvenimenti che hanno riguardato merce di vario genere come, borse, bigiotteria, giocattoli, abbigliamento e materiale elettronico, abbandonati dai venditori alla vista degli operatori della Polizia Locale. Merce che insieme a quella sequestrata ammonta complessivamente a circa 13.600 oggetti, fra cui 700 borse di vario genere, 1000 paia di occhiali, 900 giocattoli e quasi 9000 pezzi di bigiotteria varia.
Si tratta di un bilancio che per numeri e caratteristiche consolida un trend in calo, registrato negli ultimi tre anni. Un fenomeno infatti che diversi anni fa era più incisivo e diffuso nel territorio comunale. Nel 2013 infatti l’abusivismo commerciale estivo vedeva la presenza di almeno 400 venditori sparsi e organizzati su tutto l’arenile riminese, anche con la presenza di mercatini fissi.