Rimini, per il popolo di Vasco oggi è il giorno del soundcheck

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Il Giorno X del soundcheck è arrivato. Meno uno alla data zero. E intanto sono sempre di più i fan accampati con le loro tende dietro allo stadio in attesa di veder passare Vasco “dalla carraia” verso il retropalco: un popolo che si ritrova per portare il suo abbraccio al Komandante e che si allarga di ora in ora. Sono circa 20mila i fan di Vasco attesi per le prove generali, un evento esclusivo e gratuito, riservato solo agli iscritti al Blasco fanclub che si sono prenotati entro la mezzanotte di ieri. Circa 24mila, invece, quelli attesi per domani.

L’ansia dell’attesa

L’immagine delle tende piantate nei dintorni del Romeo Neri e della rinnovata rotonda di Bigno non possono non richiamare alla memoria la Rimini “colonizzata” dagli Alpini nel maggio dello scorso anno. «È un evento paragonabile solo alle adunate delle Penne nere» sintetizza secco Emanuele Bartolucci, 47enne residente a Verucchio con la famiglia e fedele fan di Vasco da quando di anni ne ha 16. Ancora oggi è un fervido attivista del fan club dei “Vasconvolti”.

«Non è il concerto in sé che ci interessa vedere, non solo è stare insieme a Vasco quelle due o tre ore quello che traina tutti noi del fan club. A contare davvero è il ritrovarsi tutti insieme, vedere le persone provenienti da tutte le parti di Italia che si incontrano ai concerti, ridere, scherzare, parlare delle canzoni, di “quella volta che ...”». Emanuele argomenta così le ragioni del comune sentimento di passione per il Blasco che ancora all’età di 71 anni regge il palco cantando per ore.

«Il clima a Rimini è veramente tanto caldo. Sì – ammette con un sospiro – avendo ormai una certa età, siamo consapevoli che non potrà andare avanti a cantare e fare concerti all’infinito. Ricordiamo bene tutti le sue parole: “Quando non riuscirò più a fare destra e sinistra, destra e sinistra sul palco per abbracciarvi tutti, smetterò do fare i concerti».

La febbre sale

Alimentata anche dall’ansia che quella del 2 giugno allo stadio Neri possa essere una delle ultime volte in cui il Komandante brandirà il microfono sul palco, i suoi fedelissimi fan si preparano ad accaparrarsi i primi posti. Ma non solo per domani, «la festa inizia oggi, col soundcheck» ricorda il Vasconvolto.

«Io e i Vasconvolti – racconta – quando andiamo ai concerti, siamo lì dalla sera prima o al più tardi dalla mattina alle 7.30 e ci mettiamo in fila davanti alle transenne». Emanuele spiega però di non adottare la soluzione delle tende, ma di andare in camper. Una soluzione quelle «almeno 60 volte in cui sono andato ai suoi concerti». «Mi innamorai vedendo gli stadi pieni negli anni ‘90, quando Vasco cantava contro la guerra in Kosovo, quell’amore non è mai finito». Il verucchiese spiega infatt di aver cercato subito di trasmettere la “Vascomania” anche ai due figli («il maschio è andato al primo concerto a 5 anni, la femmina a 13») ma ammette francamente di non esserci riuscito come desiderava. «Certo, se vogliono mangiare in casa, non ascoltano Ligabue», puntualizza. Anche la moglie Claudia ha condiviso con lui alcune esibizioni del Blasco, «ma – chiarisce – quando siamo al concerto, è impossibile sfuggire all’attrazione di parlare e scambiarsi emozioni con tutti gli altri fan». L’esperienza, in sintesi, non è proprio momento di condivisione di coppia.

La figlia Albachiara

Oltre a Emanuele Bartolucci, ci sono migliaia di altri super fan, tra cui una donna che ha programmato il parto il 17 febbraio, il compleanno di Vasco, e tutti gli innumerevoli che mettono “Albachiara” come nome alle proprie figlie. Per rendere l’idea del fermento, l’organizzatore della possibilità di assistere al sound check, in quanto responsabile del Vasco fan club, ieri, ha rimandato ogni dichiarazione, impossibilitato dalla «mole infinita di richieste e cose da sistemare» in vista della “preview” di oggi.

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