RIMINI. Lascia il lavoro, si prende un anno sabbatico e si butta in una serie di imprese su terra, mare e neve. L’ultima, in ordine di tempo, l’ha fatta poche settimane fa: «Oltre 630 chilometri sullo skate, da Parigi ad Amsterdam». Manuel Zamagni, 38 anni, è partito il 18 giugno scorso assieme a un amico perugino, il 25enne Alessio Goracci, e «in nove giorni, con un budget di circa 650 euro a testa che ci ha permesso di coprire tutte le spese, volo areo compreso, abbiamo compiuto questa piccola impresa che non è stata per niente semplice».
Ecologia e spostamenti
Eppure il riminese, che per dieci anni ha gestito un negozio di skate, kitesurf e snowboard in via Destra del porto, è abituato a questo genere di avventure impervie. Un po’ di tempo fa aveva attraversato gli Appennini, sempre in skate, da Rimini a Viareggio: circa 250 chilometri in cinque giorni. Questa volta ha quasi triplicato la distanza: «L’idea – racconta – mi è venuta con lo scopo anche di spiegare come l’utilizzo dello skate abbia un potenziale ancora inespresso e poco conosciuto: ci si muove in modo ecologico, veloce e a contatto con la natura». Manuel lo spiega dopo essere tornato dalla “maratona” che gli ha fatto attraversare Francia, Belgio e Olanda. Iniziando subito con le difficoltà, spiega sorridendo. «Siamo partiti travolti dal maltempo, con i nostri zaini, con tende, cibo e accessori, per un totale di oltre dieci chili sulle spalle».
Pioggia e ondata di calore
Il navigato skater è stato bloccato dagli acquazzoni uscito da Parigi, dopo solo 36 chilometri: «Abbiamo dormito in tenda in un campo nomadi, aiutati da un rifugiato Afgano». Poi via di nuovo verso Amstardam, sempre con la telecamere e la “diretta” sui social, in cui si documentava tutto: dagli incontri alle cadute in strada, che non sono mancate e hanno distrutto gran parte delle attrezzature. Poi, dopo un paio di giorni, la pioggia è andata via ed è arrivata «un’ondata di calore anomala che ha portato le temperature a oltre 35 gradi».

Notte nei boschi e in stalla
Ma i due amici non si sono fermati e sui loro longboard hanno proseguito verso Amsterdam, con tappe da 50 a 74 chilometri, e con velocità che hanno toccato punte di 50 chilometri orari. Le notti sono state invece trascorse in tenda, dentro i boschi, tranne una all’interno di una stalla occupata da delle mucche e «un’altra ospiti di una ragazza, che saputo qual era il nostro viaggio ha deciso di accoglierci a casa sua».
Emozioni da vivere
Poi ancora in strada e una volta arrivati a destinazione, in Olanda, il 26 giugno, i due erano «decisamente provati». Ma restava ancora della “benzina”: «Abbiamo proseguito ad Haarlem, cittadina olandese – racconta il riminese – dove abbiamo assistito su invito dell’organizzatore ad una maratona, la Ultraskate». Ora però non è finita, perché Manuel in programma ha un’altra impresa: «Questa volta sarà sul kitesurf, nell’Adriatico, devo finire l’organizzazione e credo che sarà una bella avventura, come tutte le volte succede quando salgo su una tavola sopra la terra, la neve o il mare: si tratta di emozioni che vale la pena vivere fino in fondo».