Ravenna, minacce e vandalismi negli uffici comunali di Piangipane. “Operatori esasperati”

Ravenna
  • 02 novembre 2025

C’è chi si limita a disturbare, chi provoca, chi invece vandalizza. Il passatempo ormai è quotidiano, al punto che a Piangipane l’ufficio decentrato del Comune, che in al civico 6 di piazza 22 Giugno 1944 ospita servizi vari, fra i quali anche il Cup, assistenza agli anziani e anagrafe, è paralizzato. A prendere di mira dipendenti pubblici, medici e le persone in attesa sarebbe un gruppo di adolescenti o ragazzini ancora più giovani, ormai ritenuti fuori controllo da chi ogni giorno si ritrova a doverli fronteggiare. Il problema, sollevato più volte agli uffici comunali, ha portato in questi giorni a una segnalazione ufficiale alla polizia locale, presentata da un operatore del Comune in servizio temporaneo nella sede decentrata.

Così anche venerdì sera, per evitare nuovi raid mascherati da scherzetti di Halloween, una pattuglia ha presidiato la zona. Il risultato: degli otto minori controllati, tre avevano petardi, per i quali sono stati avviati accertamenti che potrebbero portare a possibili sanzioni. Nonostante la presenza delle forze dell’ordine, poco prima delle 23, ignoti hanno infranto il vetro di una finestra dell’ufficio postale, affacciato sempre sulla stessa piazza. Saranno le telecamere di videosorveglianza, ora acquisite, a indirizzare le forze dell’ordine verso i responsabili.

Anziani e operatori insultati

Nella denuncia giunta in settimana, l’operatore comunale parla di personale esasperato da gruppi di giovanissimi che ogni pomeriggio si radunano all’interno e all’esterno del plesso, creando caos e disordini. Secondo quanto riferito, i ragazzi non solo disturbano il regolare svolgimento delle attività, ma avrebbero anche compiuto veri e propri atti di teppismo. «Sono refrattari a ogni tipo di dialogo - scrive - e chi ha provato a richiamarli è stato insultato o minacciato». Le vittime non sarebbero solo i dipendenti comunali, ma anche i medici che prestano servizio all’interno della struttura e i loro pazienti, spesso anziani o fragili. Mella fascia oraria più critica, tra le 14.30 e le 18.30, gli ambulatori restano infatti presidiati da un solo professionista sanitario e dai cittadini in attesa. «I medici lavorano da soli e sono sottoposti a un’ansia costante», si legge nella segnalazione. Lo stesso operatore racconta inoltre di essere stato vittima di aggressioni verbali e di aver subito danni al proprio ufficio, con la porta colpita a pugni da un gruppo di ragazzi poi fuggiti. Il fenomeno, riferisce chi lavora nella sede, non sarebbe nuovo. Così, l’appello conclusivo è netto: serve un intervento strutturato e costante per riportare tranquillità in un luogo pubblico che dovrebbe essere sicuro per chi vi lavora e per chi vi accede. «Siamo di fronte a un fenomeno di grave portata che rischia di degenerare in qualcosa di ancora più grave».

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