Ravenna, per Mirabilandia +10% in agosto: “Abbiamo avuto il coraggio di raddoppiare gli eventi”

In un anno pesantissimo per la Romagna, Mirabilandia si avvia a chiudere agosto con un 10% in più di presenze rispetto allo stesso periodo del 2022. Un risultato che il direttore generale Riccardo Capo definisce «non scontato». Soprattutto in una stagione partita tra mille difficoltà per via dell’alluvione e di un clima, almeno inizialmente, poco estivo. «Abbiamo avuto una flessione nel mese di giugno, poi a luglio siamo tornati a crescere, ben conoscendo le difficoltà del territorio colpito dall’alluvione – prosegue –. Mirabilandia e la Riviera, nonostante tutto non si sono fermate; con le previsioni in atto era legittimo pensare di rallentare con l’organizzazione di eventi, invece eravamo pronti ad accogliere i visitatori e turisti. E questo è stato un gran segnale».

Riccardo Capo, direttore generale di Mirabilandia

Il miglioramento nell’affluenza al parco di divertimento come alla spiaggia è frutto, secondo Capo, di una scelta precisa legata alla promozione di spettacoli ed eventi. «Da metà giugno a Ferragosto abbiamo raddoppiato il loro numero; nel 2022 erano stati 3, quest’anno siamo già a 7 con concerti di giovani esordienti, performer, con musica per ballare, con la summer horror, preview di Halloween. Tutte occasioni per tornare al parco».

Un cambio di passo che va nella scia della riflessione aperta quest’estate in Riviera sul modello turistico. «Stiamo valutando in che direzione va il mercato, facciamo parte di una multinazionale spagnola che ha decine di parchi nel mondo. Un tempo bastava avere un prodotto e i visitatori si affezionavano molto. Oggi vogliono vivere esperienze sempre nuove, bisogna attrarli, riconquistarli ogni anno. La forza della Riviera romagnola è il gruppo, credo nel valore della rete, non dividiamoci con approcci campanilistici, in 90km ci sono oltre 3mila alberghi, imprenditori anche piccoli che hanno come particolarità il fatto di saper fare accoglienza su misura». La flessione di turisti colpisce le strutture ricettive ma sembra avere effetti meno impattanti sul parco che conta in primavera all’apertura sugli ingressi di gruppi, gite scolastiche e famiglie, sui giovani in estate per finire con Halloween. «In un contesto nazionale non florido, con l’inflazione e i costi in aumento, le vacanze già corte ora sono cortissime. Venire a Mirabilandia vuol dire stare un giorno e mezzo, siamo già competitivi, meno di così si sta a casa. Nei momenti di crisi i parchi risentono meno, magari si rinuncia a tutto ma non a una giornata di fuga e di divertimento».

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