Ravenna, la corsa delle aziende al fotovoltaico

Ravenna

Non si ferma la corsa al fotovoltaico, complice prima il traino dei bonus in edilizia per l’efficientamento energetico delle abitazioni, e ora il caro bollette che spinge molti ad avvicinare questa opzione e convince chi già aveva potuto scegliere di produrre energia per autoconsumo ad ampliare il proprio potenziale anche con sistemi di accumulo. Intanto le aziende si stanno attrezzando per reggere l’urto e c’è chi già ha provveduto alla propria autonomia energetica come la Madel che può contare su un impianto fotovoltaico da 2,6 mw per una superficie complessiva di ben 55mila metri quadrati. «Il caro bollette ha messo fuori controllo la richiesta in concomitanza con la corsa ai bonus – spiega Antonio Mastroluca della Almatek di Russi, azienda che si occupa di impianti elettrici e fotovoltaico –. Molti chiedono di ampliare impianti esistenti o sistemi di accumulo a batteria, poi sono arrivate con l’ultimo decreto le semplificazioni che prevedono l’abbattimento della burocrazia. Ma c’è la difficoltà del mercato a gestire l’aumento della richiesta, noi continuiamo a cercare personale. Ora ci vogliono 4 mesi per reperire il materiale». Tempo durante il quale si consumano gli adempimenti per progetti e connessioni e che porta a 5 mesi il tempo per l’allaccio. Nel 2021, ricorda Mastroluca, occorrevano dai 45 ai 90 giorni per gli allacci e i materiali erano in pronta consegna. La corsa coinvolge le aziende che cercano di limitare il costo dei consumi energetici e che pur di sfuggire ai picchi del mercato guardano agli investimenti nelle rinnovabili. «Ci sono aziende della metalmeccanica, del ferro, del tessile con produzione giornaliere nelle ore diurne che riescono a coprire con l’autoconsumo il 70% del fabbisogno, nei periodi estivi anche il 90%. Il problema sono le linee obsolete che non riescono a sostenere gli innumerevoli impianti installati». Ma da Confartigianato e Cna arriva l’allarme per le difficoltà di approvvigionamento dei materiali. Roberto Belletti, responsabile installazioni e impianti per Cna, ricorda che il trend dal 2014 era in calo e ora la corsa è al potenziamento. «Molti utilizzano il fotovoltaico, integrando l’impianto precedente, ma la domanda elevata crea difficoltà nel reperimento dei materiali che vanno pagati in anticipo e con costi fluttuanti. Il decreto di inizio marzo con le misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali ha dato una mano al settore e un sostegno alle filiere produttive che stanno soffrendo maggiormente».

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