Arriva in commissione consiliare la petizione contro l’installazione dell’antenna Wind3 nel giardino Montessori, lanciata dal comitato di residenti. L’impianto che svetta da alcune settimane nell’area verde prossima a una scuola primaria, dopo la discussione in seduta congiunta di ieri, non ha trovato sostenitori. Non dalla maggioranza, con il gruppo misto di Chiara Francesconi che lancia la proposta di un piano antenne condiviso poi dal Pd che con la consigliera Cinzia Valbonesi parla di «uffici che non hanno commesso errori» ma prosegue «siamo stati pavidi come Comune». Non dal Pri e neanche da Viva Ravenna e Fdi. L’assessore competente Igor Gallonetto prima si limita a un intervento tecnico giuridico poi chiede che l’eventuale piano sia condiviso per la scelta delle aree da tutto il consiglio e avverte che lo spostamento potrebbe scontentare altri cittadini. Spostamento richiesto in una mozione da La Pigna della consigliera Veronica Verlicchi sul quale convergono con sfumature diverse maggioranza e opposizione. Il capogruppo Alvaro Ancisi di Lpra contesta l’interesse generale, chiedendo la revoca della concessione che non andava rilasciata, in favore di un’area alternativa.
Spetta alla prima firmataria Francesca Siboni l’esposizione della petizione che presto si presenta come un j’accuse nel quale si contesta l’obbligo da parte del Comune di procedere alla concessione per ragioni di interesse pubblico «un alibi per una scelta amministrativa inspiegabile e priva di fondamento». Si contesta inoltre la gestione tutta amministrativa degli uffici con la giunta non informata degli atti e la solerzia nell’accompagnare il gestore nel processo autorizzativo. «Ora non possiamo più usare il parco, l’antenna è da spostare. Noi andremo avanti non ci sentiamo rappresentati, perché preferite scontentare i cittadini invece di Wind3?».
In attesa dell’approdo in consiglio comunale di domani, i dirigenti comunali, Valentino Natali, capoarea urbanistica, Stefano Ravaioli del servizio ambiente, Alessandro Martinini area sviluppo economico hanno ripercorso l’iter autorizzativo, respingendo critiche e riferendosi a norme nazionali che lasciano poco spazio ai Comuni. Patrizia Lucialli, dirigente di Arpae ha indicato le tappe autorizzative, fatte di pareri negativi e correzioni successive dell’azienda rispetto ai valori di attenzione fissati, sottolineando un grado di approfondimento maggiore per la presenza di una scuola e di un parco. Insomma dalla commissione forte e chiaro arriva il monito perché la politica eserciti il proprio ruolo di indirizzo, a partire dalla proposta dell’esperto del gruppo misto Alessandro Vasi di redigere un regolamento che indichi le aree preferenziali per non subire passivamente le richieste delle compagnie.