RAVENNA. È stata aggredita sotto casa, “colpevole” di aver apostrofato dei giovani estranei al condominio che – in un impeto di rabbia durante una lite – avevano rotto una vetrata di una porta d’ingresso del caseggiato popolare in cui vive. La disavventura occorsa sabato alla signora L., inquilina di una casa Acer di via Tommaso Gulli, scoperchia un disagio diffuso, che forse serve uno spiacevole episodio di cronaca per portare alla luce. «Fuori ho ancora male, perché tre pugni si sentono, ma ora sto bene dentro». Ma la donna, 79 anni, non mostra più alcun livore nei confronti del suo aggressore, giovanissimo; all’opposto si mostra sollevata e addirittura contenta di avergli insegnato – lo spera – una lezione importante. Perché lui, appena 18enne, non appena si sono calmate le acque si è presentato sotto casa sua, chiedendole perdono. «Sono quel bastardo che l’ha picchiata», le ha detto. E in quel momento è sparita qualsiasi traccia di risentimento: «”Lo sai che è come se avessi picchiato la tua nonna? Alla tua età non devi rovinarti la vita, devi pensare a vivere e non a morire”, gli ho detto, e ora mi sento in pace con me stessa, nonostante sia ancora dolorante per i pugni», racconta l’anziana aggredita.
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