IMOLA. Il Pinocchio di Bertozzi & Casoni in mostra alla Bim. L’opera dei due artisti imolesi – il cui vero titolo è Non ricordo e raffigura il celebre burattino invecchiato e seduto sulle molte edizioni del suo romanzo – resterà esposta nell’abside dell’ex chiesa di San Francesco dal 10 maggio al 30 settembre.
La Fondazione Cassa di Risparmio è riuscita a strappare il Pinocchio – già in mostra a Milano, Palermo, Biella e Bologna – a concorrenti interessati a riesporlo ben più importanti, come il museo “Bertozzi & Casoni” di Sassuolo, un collezionista di Istanbul e una galleria d’arte di New York. E in occasione della mostra in biblioteca, David Riondino dedicherà all’opera lo spettacolo Conversazioni con un burattino di ciocco. Le letture scelte dall’attore verranno accompagnate dalla musica di un altro ospite illustre, l’ex tastierista degli Area Patrizio Fariselli.
«Fino a questo momento non abbiamo mai concesso l’abside, perché ospita già una fra le prime opere culturali della nostra città, un affresco del 1380 – sottolinea Gabriele Rossi, direttore della Bim –. Qui il Pinocchio sarà “protetto” dalla Madonna della Misericordia, un po’ come dalla Fata dai capelli turchini nel libro. E magari il 1° ottobre si trasformerà in un utente della nostra biblioteca». «Lo spettacolo è nato da una visita di Riondino (in occasione dello spettacolo Cibus nel chiostro della chiesa di Santa Maria in Regola dello scorso anno, ndr), che si è subito innamorato del Pinocchio – aggiunge Giuseppe Savini, responsabile delle attività culturali di palazzo “Sersanti” –. La serata sarà colta e attenta, lasciando però spazio anche al divertimento e alla battuta».
«Ci tenevamo molto che il Pinocchio rimanesse a Imola e la collocazione scelta è decisamente suggestiva – commenta Giampaolo Bertozzi –. L’opera, più che un omaggio a Collodi, è una metafora della vita, in cui la bellezza può contribuire a mantenere vivo un ricordo anche al di là del tempo che trascorre». «Vogliamo che gli imolesi abbiano la possibilità di ammirare il Pinocchio, perché è di proprietà della Fondazione ma è un patrimonio dell’intera città – continua Fabio Bacchilega, presidente della Fondazione Cassa di risparmio, che ha organizzato una prima esposizione al centro polivalente “Gianni Isola” nel 2018 –. E se siamo riusciti ad acquistarlo è anche grazie alla profonda sensibilità nei confronti di Imola dimostrata dai due artisti».