SAN LEO. «Sono io la vincitrice del Superenalotto di Pasqua ma ho nascosto così bene la schedina giocata che non l’ho più trovata». Si palesa con una lettera anonima, siglata con una C., inviata al bar Sport di Pietracuta, colei che ha visto naufragare il sogno «di trascorrere un anno in India» non avendo potuto intascare la vincita di centomila euro con la schedina del 20 aprile scorso, ovvero il Superenalotto Superstar Pasqua 100×100: il 19 luglio infatti era l’ultimo giorno utile per presentarsi al bar ricevitoria di Pietracuta con la cedolina della giocata. «Grazie comunque per quello che avete fatto per rintracciare il vincitore – si legge nella lettera inviata alla titolare del bar Martina Vitali – spero che nel peggiore dei casi, ma, sarei felice, sia servito almeno per fare sana pubblicità a voi».
Inutile dire che la signora Martina non ha idea di chi possa avere inviato la missiva e ha anche delle perplessità sull’autenticità. «Potrebbe anche essere una bufala, va a capire» commenta. Del resto l’anonima afferma di non avere trovato la schedina giocata, quindi la memoria potrebbe anche averla tradita nel ricordo dei numeri giocati. Certo è che C., sempre se sia l’autentica mancata vincitrice, non ha perso l’ironia nonostante la vincita perduta.
«Purtroppo sono la vincitrice del premio Pasqua 100×100 – esordisce la lettera –. Dico purtroppo perché lo sarei se non avessi pensato di nascondere il cedolino in un luogo ritenuto in quel momento molto sicuro. Fatta sta che da 15 giorni non riesco a trovare lo scontrino. Passo a setaccio tanto dentro che fuori casa. Nel dubbio ho pensato alla possibilità di farmi aiutare anche da un veggente bolognese (se fosse vero potrebbe essere dunque una turista pasquale, ndr). Per fortuna mi è venuta invece in aiuto l’ironia. Penso con sarcasmo che la fortuna dopo avermi baciata si sarà sentita un po’ gay e avrà escogitato un sotterfugio per ritornare sulla propria scelta. Per cui a questo punto sarebbe pure inutile cercare e dovrei soltanto rassegnarmi all’evidenza».