È stato ammesso ai lavori socialmente utili, che svolgerà in un’associazione a Bellaria Igea Marina, il vigile riminese di 58 anni a processo per la detenzione di video pedopornografici.
Ieri mattina è comparso in udienza davanti al giudice per le indagini preliminari di Bologna assistito dall’avvocato Marco Tonti del foro di Rimini, ottenendo l’ammissione alla messa alla prova, che per la durata di sei mesi sospende dunque il procedimento penale in corso.
Per quanto riguarda invece la sua occupazione nel corpo della polizia locale, il 58enne è sospeso dall’incarico, sempre in attesa dell’evoluzione del procedimento davanti al Tribunale di Bologna. Nei confronti del vigile, del resto, era anche stato avviato un procedimento disciplinare, anche questo in stand-by.
A cambiare le sorti del riminese sorpreso in casa con oltre 200mila filmati ritraenti minorenni abusati sessualmente sarà infatti l’esito del periodo di messa alla prova. Se non reitererà il reato di cui è accusato e se il periodo di servizi sociali verrà considerato superato positivamente, il giudice potrebbe prosciogliere l’imputato.
Insieme ai servizi sociali, il 58enne (inserito in un programma di recupero dell’associazione Dire uomo) sta anche svolgendo un percorso di riabilitazione psicologica.
La vicenda
Il vigile riminese (sposato e con figli) era stato arrestato lo scorso dicembre, finendo nelle maglie della giustizia grazie alle investigazioni della Sezione operativa sicurezza cibernetica della Polizia postale di Rimini. La perquisizione domiciliare, coordinata dalla Divisione distrettuale antimafia di Bologna, aveva permesso di porre sotto sequestro il più grande quantitativo mai ritrovato di materiale pedo-pornogrfico della provincia di Rimini. Si trattava di decine e decine di chiavette Usb e file scaricati sull’hard disk, ma anche di un album cartaceo in cui il vigile aveva collezionato fotografie oscene raccolte in 40 anni di morbosa ricerca. Materiale, cellulari compresi, tutto posto sotto sequestro.