"Nòt film fest", a Santarcangelo il cinema ribelle

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Allo Sferisterio e Supercinema di Santarcangelo, da ieri e fino al 29 agosto, va in scena il Nòt film fest numero 4, dove nòt sta per notte, in dialetto romagnolo, e sta per non nella lingua inglese, a definire il modo della manifestazione di celebrare i film. Cioè una piattaforma per registi indipendenti alimentata da un movimento basato sulla comunità, che mira a dare voce ai filmmaker unici e innovativi. Ormai è uno dei principali festival del cinema indie, un Sundance italiano dove poter scoprire il grande cinema di domani.

«È la 4ª edizione ma per la crescita avuta sembra la 15ª – ha affermato la sindaca Alice Parma presentando il programma 2021 – e posso dire che il festival ha raggiunto la maggior età, nonostante la pandemia, dimostrando di essere nei fatti uno spazio di grande libertà culturale nella cui gestione c’è una fattiva integrazione con la città, le istituzioni, le associazioni, le aziende e l’imprenditoria, per noi una medaglia di valore».

A seguire gli interventi dei tre ideatori, fondatori e curatori artistici a cui, giovanissimi professionisti, è stata data fiducia che non solo non è andata delusa ma premiata «grazie all’energia, alla forza e all’impegno profuso dai tre ragazzi».

Sono Noemi Bruschi, Alizè Latini e Giovanni Labadessa, che condividono la grande passione per il cinema indipendente e, dall’esperienza americana che li ha formati, hanno imparato a dare concretezza alla parola innovazione. Parola che è ritornata più volte in corso di conferenza stampa e che hanno affermato «qui è stata ed è possibile, perché Santarcangelo è una città che capisce cosa vuol dire essere d’avanguardia, e questa capacità dei cittadini di farla propria è stata la chiave del successo del nostro festival».

Innovazione che si evince anche dal titolo Rebel up!, a ricordare che è solo grazie alle voci ribelli che si crea innovazione traducendosi in una continua sperimentazione. Che ha portato tra l’altro a consolidare il Not stream, la piattaforma streaming che ospita tutti i film del festival che quindi si possono seguire gratuitamente (www.notstream.com). O ancora a dar vita alla App dedicata agli eventi del festival, figlia di una delle innumerevoli sponsorizzazioni. E l’intenzione di farlo diventare un festival inclusivo al 100 per cento, con un percorso avviato attraverso film che propongono l’inclusività con artisti e cineasti disabili, selezionati da disabili.

Un programma nutritissimo che si sviluppa da mattina a notte fonda e comprende musica, incontri, talk, workshop, percorsi nel territorio, che nasce dalla collaborazione con le realtà più significative nel mondo, 16 partner culturali internazionali e 8 nazionali: festival, fondazioni cinematografiche, università dall’America all’Asia, tra cui l’americano Slamdancel, lo spagnolo Evolution! di Mallorca, l’estone Poff short, il balinese Minikino, il coreano Busan.

Sono 173 le opere proiettate, tra quelle in concorso e fuori concorso, lungometraggi, cortometraggi, documentari, film musicali e fashion film, provenienti da 40 Paesi. Settantacinque le anteprime italiane, 28 le europee e 13 quelle mondiali tra cui Road to Perth dell’australiano Chad Peter, già da ieri in città, primo arrivato dei 70 presenti da tutto il mondo. Tra le pellicole, le due nominate all’Oscar 2021: Feeling through di Dough Roland, che si distingue come il primo film con un attore sordocieco come protagonista, e Hunger ward, documentario di Skye Fitzgerald.

Tra gli ospiti: Lorn Macdonald, Peter Baxter, Brian Welsh, Francesca Cavallo, Marta Gastini, Liliana Fiorelli, Luca Finotti, Ludovico Di Martino e molti altri.

Info: www.notfilmfest.com

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