Fmi a San Marino: nel 2019 taglio del Pil del 2,4% per la ricapitalizzazione di Crrsm

San Marino

SAN MARINO. Le iniezioni di liquidità delle casse pubbliche alla banca di Stato e la scadenza delle misure fiscali straordinarie «comporteranno per il 2019 un taglio del Pil del 2,4% e di circa il 3% a medio termine». Nella dichiarazione conclusiva della missione Articolo IV sul Titano, pubblicata ieri sul sito del Fondo Monetario, si ribadiscono le raccomandazioni illustrate venerdì in mattinata dal capo delegazione Nir Klein alla stampa. Ma sono fornite anche le proiezioni rispetto al costo del risanamento del sistema bancario sammarinese sulle finanze pubbliche e gli effetti sul Pil.

Previsione di bilancio

Da un lato, «le previsioni di bilancio per il 2019 mirano a conseguire un piccolo avanzo - riferisce il report conclusivo - al netto del sostegno a Cassa di Risparmio». Tuttavia, con l’inclusione dei trasferimenti previsti per il Crrsm, la missione proietta il disavanzo complessivo al 2,4% del Pil nel 2019 e circa il 3% del pil a medio termine, «a causa della graduale ricapitalizzazione dell’istituto da parte del governo e della scadenza delle misure fiscali temporanee». Così, «in assenza di ulteriori adeguamenti - prosegue la relazione - i relativi fabbisogni di finanziamento manterranno bassi le riserve di bilancio».

Il debito pubblico ufficiale, «sebbene in aumento - sottolineano i tecnici del Fondo - dovrebbe rimanere sotto la soglia del 27,5% del pil nel 2018».

Rischi stabilità

Tuttavia, «un riconoscimento dei costi completo e anticipato derivante da precedenti interventi bancari vale a dire le perdite del passato di Cassa di risparmio e i crediti fiscali concessi alle banche per l’acquisizione di istituti falliti, aumenterebbe in modo sostanziale il debito pubblico, ponendo notevoli rischi di stabilità, in particolare data l’attuale mancanza di accesso al mercato, limitate opzioni di finanziamento interno e debole capacita’ di gestione del debito». Di fronte a questi dati di prospettiva, «per garantire la sostenibilità del debito pubblico, ricostruendo riserve di bilancio - suggerisce il Fondo - è fondamentale una strategia fiscale globale». Quindi, «accanto alla ripartizione degli oneri nella ricapitalizzazione delle banche - proseguono i tecnici - dovrebbe essere perseguito un ambizioso aggiustamento fiscale che si basa su misure di entrate e spese durature». In particolare, ci si riferisce a quello che ne deriverebbe con l’introduzione dell’Iva «con tassi sufficientemente elevati e esenzioni limitate per aumentare la riscossione delle entrate e in un calendario coerente con la capacità dell’amministrazione fiscale». Il Fondo raccomanda anche di «razionalizzare i rimborsi fiscali dispendiosi e mantenere l’imposta sul patrimonio» per contribuire ad aumentare le entrate. Sull’altra riforma caldeggiata dal Fmi, quella pensionistica, si chiede infine che «affronti efficacemente le pressioni sull’invecchiamento di San Marino e garantisca la sostenibilità del sistema pensionistico», in modo che possa sostenere gli sforzi di consolidamento fiscale.

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