E' morto Italo Castellani

Rimini

RICCIONE. Se n’è andato a 75 anni Italo Castellani. Una vita trascorsa sui campi da calcio, prima come giocatore militando nel Riccione e poi come direttore sportivo, anche nel Rimini a fine anni ’80. Successivamente è stato dirigente nel Ravenna e nell’Empoli in serie B e C, fino al ritorno in A con l’Ancona nel '92: la squadra nel ’93 arrivò in finale di Coppa Italia con la Sampdoria. E’ stato trovato senza vita in casa ieri mattina: a dare l’allarme la commessa del negozio di proprietà in viale Dante, incrocio con viale Ceccarini, che non vedendolo arrivare si è insospettita. Si presume che la morte risalga a domenica. Castellani viveva solo dopo la scomparsa della moglie pochi anni fa: il figlio Davide lavora in un’altra città.

«Era la personalità più forte del Riccione calcio - commenta il segretario Pd, Fabio Ubaldi -, ho giocato negli anni dal ’96 al ’99, lui era consulente. Una persona cordiale, ma un decisionista allo stesso tempo». Castellani è stato giocatore, dirigente e direttore sportivo del Riccione calcio, ed eletto presidente onorario della precedente società Riccione Valleverde. «La prima reazione alla notizia è stato un sorriso amaro per come Riccione ha perso uno degli uomini di calcio migliori di sempre - prosegue Ubaldi - mentre la società che attualmente porta il nome della città, la Riccione 1929, è protagonista della peggior gestione di sempre. L’altra reazione è legata alla scomparsa di un uomo ai più conosciuto come figura gestionale, ferma e composta: mentre chi ha avuto la fortuna di conoscerlo meglio sa che Riccione ha perso un grande uomo capace di dedicare gran parte della sua vita a fianco di una moglie malata. Oggi mi piace pensare che Italo abbia raggiunto sua moglie per poter passare un Natale insieme insegnando a molti dei suoi successori come dietro un grande professionista ci debba essere un grande uomo». «Come calciatore lo conoscevo sin da quando ero bambino - commenta dispiaciuto il sindaco Massimo Pironi -, poi come dirigente che ha portato a buon livello tutte le squadre con le quali ha collaborato. Senza mai dimenticare il Riccione calcio, quello vero, fatto di persone che si impegnavano per la società, mettendo in primo piano l’amore per la città piuttosto che altri interessi. Da anni si era ritirato da quel mondo, quando ci incrociavamo ci fermavamo sempre a parlare di quanto stava succedendo all’interno della nuova società nel quale non si era mai riconosciuto».

Il Riccione ha collezionato domenica l’ennesima figuraccia: la squadra infatti non si è presentata a Camaiore per disputare l’ultima gara dell’anno del campionato di serie D. Triste epilogo di una vicenda che ha visto i giocatori prima sfrattati dai residence dove vivevano e allontanati dai ristoranti a causa dei mancati pagamenti. Ma non solo: la gestione del campo dove la squadra gioca e si allena ha messo i lucchetti ai cancelli, visto che anche in questo caso nessuno aveva versato un euro per l’affitto. Senza maglie, i giocatori nelle ultime settimane sono scesi in campo con le divise prestate dal Bellaria. Lo scorso anno il calcio riccionese aveva celebrato i 50 allo stadio Italo Nicoletti, un altro grande personaggio dello sport locale (la struttura venne inaugura con un’amichevole tra i biancazzurri e l’Inter). Il funerale di Castellani si svolgerà venerdì alle 15 nella chiesa San Martino in viale Diaz, il rosario giovedì, sempre nella stessa chiesa, alle 20,30.

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