Procurato aborto a Cervia, l'immobiliarista di Forlì Isoldi: "Sono innocente, ho due testimoni"

RAVENNA. Pierino Isoldi non sembra intenzionato ad arrendersi. Nonostante sia stato riconosciuto colpevole in via definitiva del procurato aborto a calci e pugni dell’allora amante ravennate, l’immobiliarista di Bertinoro ha deciso di intraprendere due nuove battaglie legali, sulla base di alcune nuove testimonianze presentate dal suo avvocato Francesco Murgia. Una di queste si è materializzata con un esposto presentato alla Procura di Ravenna, che aveva aperto un fascicolo con due indagati. Già alla fine dell’anno scorso il procuratore Alessandro Mancini aveva però fatto richiesta di archiviazione, ravvisando in buona sostanza l’illogicità, l’inverosimiglianza o la non credibilità delle nuove testimonianze. Ieri mattina, davanti al giudice Janos Barlotti, Isoldi ha però deciso di opporsi a quella richiesta di archiviazione. I legali dell’allora amante, gli avvocati Carlo Benini e Silvia Brandolini, hanno proposto il rigetto dell’opposizione e alla fine dell’udienza il giudice si è riservato per la decisione.

I testimoni

Secondo la ricostruzione fatta da Pierino Isoldi, ci sarebbero dei testimoni che avrebbero visto gli autori di quella rapina (un uomo di nazionalità bulgara e uno di nazionalità romena) che nell’impianto accusatorio sarebbe stata simulata dall’immobiliarista per depistare la vera origine del fatto.

Come spiegato dall’avvocato Murgia, uno di questi testimoni avrebbe recentemente persino reso spontanee dichiarazioni davanti ai carabinieri di Bologna, confermando di fatto l’episodio della rapina compiuta, a suo dire, da una persona di sua conoscenza.

Una seconda testimonianza vagliata dalla Procura di Ravenna è invece quella di un uomo che all’epoca dei fatti - era il 6 dicembre del 2005 - si stava appartando con una prostituta vicino al luogo della presunta rapina, vedendo tutto. Le parole dell’uomo sono state però considerate del tutto inattendibili, tanto da portare alla richiesta di archiviazione a cui ieri Isoldi ha deciso di opporsi.

La Cassazione

Così come delineato dalla Cassazione, che nel 2014 ha confermato la condanna definitiva di Pierino Isoldi a 12 anni di carcere, i fatti quella sera si svolsero in modo del tutto differente. Nessuna rapina venne commessa, bensì l’immobiliarista aveva aggredito a calci e pugni l’allora amante nell’androne di un condominio a Pinarella di Cervia, dopo averla tramortita con un panno imbevuto di cloroformio. Un atto di violenza in seguito alla quale la donna, incinta al quinto mese, perse il bambino che portava in grembo.

Oltre alla denuncia fatta a Ravenna, l’anno scorso Isoldi si era rivolto anche alla corte d’appello di Ancona, chiedendo la revisione del processo sulla base proprio di quelle nuove testimonianze. Domanda che è stata rigettata e per la quale gli avvocati sono ancora in attesa delle motivazioni.

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