«Su Ravenna Eni investirà 600 milioni»

Rimini

RAVENNA. Sorrisi e volti distesi ieri in Comune, l’amministratore delegato Claudio Descalzi e il presidente di Eni Emma Marcegaglia dopo un’ora di incontro con il sindaco Michele De Pascale fanno il punto della situazione fra risorse e potenzialità. Ai timori diffusi in città su mancati investimenti a favore della chimica e su possibili dismissioni, Descalzi risponde con 600 milioni da investire nell’offshore di attività esistenti fra le 5 e le 12 miglia. In più ribadisce l’importanza dello stabilimento ravennate di Versalis e un nuovo impulso alle bonifiche delle aree dismesse, fra le quali l’ex Sarom. Nel 2017 verranno impegnati sull’offshore 30 milioni di euro, le prime piattaforme in elenco sono Barbara C e Barbara nord ovest. C’è inoltre il piano Eni per lo smantellamento da Ravenna a Ortona di 10 piattaforme, un’operazione in grado di sviluppare commesse e lavoro nei prossimi quattro anni. In gioco anche la sorte di Angela Angelina, per la quale l’amministrazione chiede la chiusura prima del termine della concessione fissato per il 2027. Da valutare infine lo sviluppo delle piattaforme presenti oltre le 12 miglia con attività di ricerca mirate da finanziare.

«A Ravenna Versalis - ha spiegato Descalzi - sta andando benissimo. Il piano degli investimenti ha garantito 100 milioni circa di euro nel 2012 e 2013, ed è il più importante a livello nazionale negli ultimi anni. Lo stabilimento ha davanti a sé un futuro importante, ed è tornato ad essere uno dei centri di reddittività in Italia nonostante il mercato». Quanto agli investimenti green l’interesse di Eni è su altri poli da Venezia-Marghera a Porto Torres alla Sicilia e la specificità di Ravenna rimangono gli elastomeri anche se altri investimenti non sono esclusi. «Parlare della chimica a Ravenna con ansia - ironizza Descalzi - significa essere ansiosi per qualcosa che va bene». Parole rassicuranti per De Pascale che porta a casa come risultato l’impegno di Eni su Versalis e rinsalda lo storico rapporto con il colosso a sei zampe. «Abbiamo chiesto - ribadisce il sindaco - l’impegno anche su altre produzioni. C’è stata data tutta la disponibilità a studiare insieme possibili progettualità e in questa partita come amministrazione vogliamo avere un ruolo attivo; ci faremo carico di proporre a Eni possibili iniziative da intraprendere sul nostro territorio che ovviamente siano sostenibili economicamente».

Messo al sicuro l’impegno sulla chimica e sui posti di lavoro il capitolo delle estrazioni a mare sarà vincolato dai percorsi autorizzativi, sapendo che ci sono risorse da investire. «Ravenna - ha assicurato Descalzi - ha un altissimo potenziale di crescita, è il nostro polo tecnologico, in termini di conoscenze. Eni lavora in tutto il mondo, ma sarebbe interessante anche riuscire a lavorare in casa propria».

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