Eataly apre le sue porte alla qualità

Rimini

 

FORLÌ. Forlì come Torino, Milano, Tokyo, New York, Chicago, Dubai e altre 22 metropoli nel mondo. Adesso anche piazza Saffi ha il suo Eataly, dove hanno trovato lavoro 50 nuovi collaboratori.

Oggi alle 10 la catena mondiale del cibo apre al pubblico nella cornice di Palazzo Talenti Framonti e lavorerà ininterrottamente, sette giorni su sette, fino alle 22.30, dalla domenica al giovedì, posticipando la chiusura alle 23 il venerdì e il sabato.

L’edificio è stato completamente rimesso a nuovo, e il punto vendita occupa tutti i quattro piani, restituendo alla vista dei forlivesi, dalle finestre più alte, un magnifico scorcio dell’ellisse intitolata ad Aurelio Saffi. Già chi passeggia nel loggiato potrà avere una dolce sorpresa, grazie alle vetrate apribili che in estate renderanno diretto l’affaccio in galleria della gelateria Lait, situata come bar e pasticceria al livello zero del complesso. Ma è salendo dai due ingressi (a fianco della libreria Feltrinelli e di Palazzo Albertini) che si schiude il regno di Farinetti. Un “dedalo” architettonico impreziosito da 5mila prodotti in vendita, con la Romagna a far da regina (dal sugo con gli stridoli al raviggiolo) ma senza escludere il meglio della gastronomia dell’intera Penisola. Il percorso si snoda alternando alla merce esposta i sei punti ristoro: oltre a bar e gelateria, ci sono due ristorantini, la trattoria di Giuliana - il “Gambero Rosso” per intenderci - e l’osteria aperitivo. In tutto 280 coperti dove fermarsi a mangiare. Salendo al primo piano si trovano gli angoli dedicati a “pasta” e “pizza”, con 90 posti a sedere. Una margherita semplice costa 5,80 euro (due euro in più se con bufala) mentre un piatto di pasta, rigorosamente “di Gragnano”, va dagli 8,50 ai 9,50 euro. E’ a questo piano che si trova il mercato dell’ortofrutta, con spazio anche per prodotti freschi, salumi, formaggi e pane. “Eataly è immenso ma... tutto facile da trovare” è il motto che dà il benvenuto a chi sale.

Al secondo piano salati, dolci, bibite, pasta. Ma soprattutto qui la padrona di casa è Giuliana Saragoni, espressione della nota locanda di San Piero in Bagno, che nel menù propone, tra le altre cose, minestra di castagne e fagioli (9,50 euro) e cappelletti al ragù di mora romagnola (10,50 euro). Infine, salendo nel “sottotetto”, ecco l’Osteria del vino libero. «Per l’aperitivo - spiega la catena - offriamo 13 cantine italiane, raggruppate in associazione, libere da concimi chimici, diserbanti e solfiti, che devono restare almeno del 40 per cento sotto i limiti di legge».

 

 

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