Ornella Mutui madrina dell'ippica

Rimini

CESENA. Per gli ottanta anni del Campionato europeo di trotto sabato a Cesena era ospite la madrina Ornella Muti icona del cinema italiano, reduce dal Plautus sarsinate, ambasciatrice di “Women for Expo 2015”. Elegante in blu, semplice senza stravaganze, l’attrice ha sfoggiato il radioso sorriso, gli occhi blu dal taglio “alla baltica” ereditato da mamma estone. Le radici dell’est l’hanno portata in Russia, persino a cena con Putin e in Cecenia dal dittatore Kadyrov. Ora studia la lingua: «Da sei mesi studio il russo – ha dichiarato al microfono di Laura Padovani – , in vista di una prossima tournée». Una carriera che in pochi possono vantare; oltre un centinaio di film anche all’estero con registi importanti: Monicelli, Ferreri, Scola, Verdone, Celentano, Maselli per il quale in Codice d’onore ha interpretato «il ruolo più difficile»; e poi tre volte madre e quasi due nonna. «Lavoro e famiglia è il doppio lavoro di noi donne. Mi sento connessa con la vita». Al tavolo, fuori dal glamour, Muti è apparsa pigramente refrattaria a domande e foto, assecondando il segretario che non l’ha concessa per via «di esclusive concordate». L’attrice ha ammesso di non essere nottambula: «Di solito alle undici sono a letto. Qui all’ippodromo ricordo di essere già venuta (19 luglio 1998 n.d.r). È bello, ben organizzato, tanta gente, cavalli veloci. Anch’io ho provato i cavalli, nel film di Celentano e in uno con Richard Chamberlain, mia madre era una brava amazzone». La riviera? «Anni fa girai un film a Cesenatico, mai uscito. Ho dimenticato gli autori ma ricordo tanti tedeschi».

 

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui