Trisha Brown saluta con il suo meglio

Rimini

 

RAVENNA. Si chiude il festival di danza stasera al Pala De André. Alle 21.30 fa tappa in Romagna il “Farewell Tour” (il tour dell’addio) della compagnia di Trisha Brown (1936), figura storica della danza americana da lei promossa sin dal 1970 con la sua compagnia. Icona della cosiddetta post modern dance, questa signora della danza saluterà il pubblico di Ravenna forse per l’ultima volta. All’inizio del 2013 infatti Trisha aveva annunciato il congedo dalle scene.

Lo fa con quattro coreografie, una mini antologia selezionata fra pezzi rappresentativi del suo stile. Uno stile di cui ha offerto un assaggio al pubblico nel preludio di martedì, durante l’evento salutare “Il fronte dei Porti”; il pubblico in bicicletta ha potuto sostare in luoghi di paesaggio naturale e ammirare alcuni danzatori di Trisha Brown eseguire pezzi pionieristici della coreografa. Erano i cosiddetti “Early works” ideati per lo più negli anni Settanta, utilizzati per eventi performativi o fuori da palcoscenici classici, come biglietto da visita della compagnia. Stasera invece è in programma un poker coreografico composto da “Son of gone fishin’” nella prima versione del 1981, “Rogues” (2011), “Les yeux et l’âme” (2011). Questi due pezzi del 2011 sono inediti in Italia. E ancora “For M.G.: The Movie” (1991) cavallo di battaglia durante il quale la stessa artista saluterà sul palco. “Son of gone fishin’” appartiene al primo ciclo di opere dell’americana: «Con questa coreografia – ha ammesso Trisha – ho raggiunto l’apogeo di complessità del mio lavoro. Gruppi di sei danzatori si muovevano in una direzione e poi al contrario. Sceglievano loro, in modo random, la musica su cui danzare ad ogni performance».

Il passo a due “Rogues” è nato invece dalla collaborazione con l’artista visivo Burt Barr e con il musicista Alvin Curran cofondatore del gruppo Mev di musica elettronica che eseguirà il brano dal vivo. La suite “Les yeux et l’âme” è nata dalle invenzioni coreografiche realizzate da Brown per l’opera “Pygmalion” di Rameau, a sua volta basata sulla storia d’amore tratta da Le Metamorfosi di Ovidio. Il titolo si rifà a ciò che la statua animata dice a Pigmalione, “vedo nei tuoi occhi ciò che sento nella mia anima”, a sottolineare la dimensione fisica e spirituale della danza di Trisha. “For M.G.: The Movie” sviluppa un’idea successiva della coreografa basata sul movimento inconscio e sul legame tra emozione e astrazione. Idea coltivata anche attraverso la relazione con le arti musicali e visive, in particolare con il compositore Robert Ashley e il pittore Robert Rauschenberg, collaboratori e riferimenti.

«Volevo che i danzatori apparissero e sparissero dal palcoscenico come succede nei film, non che si muovessero sul peso delle loro gambe. Volevo mistero, un gioco di prestigio del corpo». Fluidità, geometrie, semplicità di movimento, istinto, apparire e scomparire, cadute ora rapide ora lente, slanci e sospensioni a mezz’aria, sono alcuni tratti dello stile con cui Trisha ha disegnato il corpo nelle sue stagioni creative, cercando di fare fuoriuscire l’anima che lo accompagna.

Info: 0544 249244

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