Le “Stazioni Lunari” della musica ruotano intorno a Mercedes Sosa

Le “Stazioni Lunari” di Ginevra Di Marco atterrano a Santarcangelo di Romagna per la rassegna “Votes for women!”, promossa dal Comune di Santarcangelo insieme a Fondazione Culture e associazione Ora d’Aria. L’appuntamento è per domani, 25 marzo, ore 18, al teatro Il Lavatoio di via Ruggeri 16.

Dagli esordi come cantante dei Csi (Consorzio Suonatori Indipendenti), al suo ultimo lavoro di rilettura dell’opera della “cantora” argentina Mercedes Sosa – “La rubia canta la negra” –, Ginevra Di Marco rappresenta un punto di riferimento solido del mondo culturale e musicale indipendente italiano.

Dopo le esperienze con i Csi Ginevra ha viaggiato, incrociato volti, suoni, memorie, ha approfondito tematiche sociali importanti che oggi sono il nodo cruciale del nostro vivere: lavoro, emigrazione, corruzione, condizione della donna, sostenibilità ambientale.

A Santarcangelo presenterà il frutto di questo intenso viaggiare, a partire dai brani di “La rubia canta la negra”, fino ai brani più noti del suo repertorio e di quello degli autori italiani di riferimento, accompagnata da Francesco Magnelli (piano, magnellophoni) e Andrea Salvadori (chitarre, tzouras)

In quali brani o con che autrici si è più immedesimata?

«Ai singoli brani o ai miti intoccabili ho sempre preferito belle figure femminili a cui ispirarmi. Mercedes Sosa e Violeta Parra lo sono, ma anche l’astrofisica Margherita Hack, con la quale ho avuto l’onore di lavorare per uno spettacolo. Cerco di coniugare l’aspetto musicale con il valore culturale, sociale e civico che queste donne di grande spessore rappresentano, anche per le giovani generazioni».

Lei è madre di quattro figli, come riesce a coniugare la musica e la famiglia?

«Ci vuole organizzazione spicciola e pratica, come sto facendo ora, che parlo con lei e intanto spingo il carrello della spesa. Artisticamente ho fatto una scelta indipendente; scelgo dove, come e quanto tempo dedicare alla musica, senza affidarmi ad agenzie. È più difficile ma la libertà non ha prezzo. Per me è fondamentale coniugare i miei figli, la famiglia, con la carriera, senza che uno invada l’altro. I figli si abituano a piccole assenze e la famiglia mi dà una mano, è una dimensione corale che mi rende felice».

Il suo è un viaggio musicale in culture e stili in giro per il mondo: cosa si è portata a casa?

«La crescita culturale di conoscere “altre” musiche che non rispondono a logiche di mercato ma esistono per raccontare modi di essere e di sentire, stili di vita e regole sociali che hanno solo da insegnarci. Dal punto di vista commerciale la nostra è una follia, ma come donna e artista è ciò che mi rende felice. Devo ringraziare i miei compagni di viaggio, Francesco ed Andrea, con cui condivido questo percorso. Il pubblico lo capisce ed è sempre più affettuoso, vengono a vedermi perché c’è Ginevra, a prescindere dal singolo o dal disco del momento».

Dai Csi a Mercedes Sosa, cosa lega il suo percorso umano e artistico?

«L’indipendenza artistica, fare ciò in cui credo. Una volta finita quell’esperienza con i Csi mi sono interessata ad altri mondi musicali, come quelli popolari, che non erano nel mio background iniziale. Con quelli ho nutrito me stessa e altri progetti».

In Romagna ha suonato spesso, che ricordi ha?

«Tanti bei concerti con i Csi. La Romagna è una terra molto ricettiva che ci ha amato molto ed è sempre attenta e aperta a proposte culturali, anche di nicchia. I Csi hanno lasciato da voi un segno fortissimo, ma anche con i nuovi progetti percepisco ancora attenzione, curiosità, affetto».

Info: oradariaweb@gmail.com

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui