Motta: amore e politica allo stesso tempo

Rimini

RICCIONE. «Sarebbe bello finire così, lasciare tutto e godersi l’inganno. Ogni volta la magia della noia, del tempo che passa la felicità».
Il pubblico romagnolo sarà travolto dalla magia delle sonorità del cantautore Francesco Motta che nella serata di venerdì 13 gennaio arriverà allo Spazio Tondelli di Riccione presentando il suo primo e fortunato album da solista “La fine dei vent’anni”, uscito lo scorso marzo (prodotto da Riccardo Sinigallia, che è anche coautore di alcuni brani).
Motta è cantante, polistrumentista e autore di testi ed è nato artisticamente nel 2006 con i Criminal Jokers, band pisana con cui incide due dischi, “This was supposed to be the future” (2009) e “Bestie” (2012). In questo periodo compie anche altre importanti esperienze musicali: mette a frutto la propria versatilità collaborando con Nada (con cui suona basso, tastiere chitarra e cori), Pan del Diavolo (batteria), Zen Circus (tecnico del suono per il tour di “Andate tutti affanculo”) e Giovanni Truppi (chitarra e tastiera).
Dopo gli studi di Composizione per film al Centro sperimentale di cinematografia di Roma, sotto la direzione artistica di Ludovic Bource (premio Oscar nel 2012 per la colonna sonora di “The Artist”), si dedica tra il 2013 e il 2016 anche a colonne sonore.
Motta, quando ha capito che era arrivato il momento di fare un album da solista e perché?
«Dopo l’esperienza con il mio gruppo Criminal Jokers, che è stata bellissima, sentivo la mancanza di qualcosa e, nonostante i componenti della band siano sempre stati indispensabili per me, ho capito che avevo bisogno di trovare la risposta da solo. Quando mi sono trasferito a Roma mi sono abbandonato così in questa genuina e drammatica solitudine che mi ha portato a scrivere e il risultato finale è stato l’album».
In una sua intervista ha detto che le sue sono tutte canzoni d’amore e di politica allo stesso tempo. Cosa intende?
«Ascoltando il mio disco si capisce come la penso e questa secondo me è una cosa importante. Prendere una posizione è già fare politica e nel 2017 credo non sia una cosa banale: a prescindere dalla musica e osservando anche la politica, appunto, si può notare che siamo circondati da gente che vince perché non prende posizione».
Molti messaggi d’amore nei suoi brani sono poi rivolti alla sua famiglia.
«È strano sentire un musicista che parla bene della propria famiglia e questa cosa particolare colpisce molto!».
Il 2016 è stato l’anno che l’ha accompagnata davvero alla “Fine dei vent’anni” e che le ha regalato grandi emozioni e soddisfazioni (tra cui la vittoria del premio Tenco per l’opera prima e del Pimi speciale del Mei). Cosa ha in mente di fare a partire dai suoi trent’anni? Sa già di cosa vorrà parlare?
«Tutti hanno argomenti di cui parlare, il problema è sempre avere voglia di farlo. Ho voglia di scrivere cose nuove, ma sono ancora all’inizio».
Si trova in quel momento in cui si comincia ad aprire un libro con l’idea di dover studiare?
«No, ancora prima, sono nella fase in cui lo compri!».
Inizio ore 21.30
Info: 320 0168171

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui