Anziano picchiato a sangue, parente indagata per tentato omicidio

Rimini

CESENATICO. Non è più a carico di ignoti ed è cambiato nei termini, passando da lesioni gravi a tentato omicidio, il fascicolo aperto in Procura della Repubblica per le vicende legate ad Alfredo Benini. L’87enne, che vive in via Saltarelli, nella zona di Madonnina Santa Teresa, era stato trovato dai vicini riverso a terra e sanguinante.

Indagata una parente

Le indagini dei carabinieri continuano incessanti ed ora c’è anche il nome di una parente dell’uomo, iscritta nel registro degli indagati. Ha già messo tutta la vicenda nelle mani del suo avvocato. Per ora sospettata di essere materialmente esecutrice della feroce aggressione, a seguito della quale l’uomo è ricoverato, in condizioni ancor più serie che all’inizio, all’ospedale Maurizio Bufalini di Cesena.

Nuovi accertamenti

Alfredo Benini, nel corso delle settimane, ha alternato momenti di lucidità tali da poter riferire dettagli agli investigatori, ad altri in cui le sue condizioni si aggravavano e non poteva così essere di aiuto. È inoltre ipovedente al 90% e quindi non è in grado di identificare chi l’abbia picchiato.

Ha sempre spiegato di essere rientrato a casa dopo il consueto giro al bar del dopo pranzo. Un’abitudine che ha, sempre attorno alle 13.30. Era da solo, perché la domenica è il giorno di riposo della sua badante. Ha sentito suonare alla porta dopo che si era appena cambiato, indossando la “tuta da lavoro” che mette quando deve poi recarsi in giardino. E ha riferito di essere stato preso a botte prima di rendersi conto di chi avesse suonato il campanello di casa.

I soldi

Il movente al centro dell’inchiesta resta lo stesso teorizzato dai carabinieri fin dal primo giorno: i soldi. In questi ultimi giorni gli uomini dell’Arma sono tornati ad ispezionare ed analizzare la casa di via Saltarelli 46, che è ancora sotto sequestro. Sulle tracce dei contanti che l’uomo teneva in casa.

L’asse dell’aggressione è stata spostata. Se prima si pensava che potesse essere avvenuta sull’uscio di casa, ora si ipotizza che chi ha picchiato l’anziano colpendolo alla testa e ferendolo gravemente, lo abbia fatto in una parte sul retro della palazzina. Un luogo non costantemente abitato dall’anziano ma che viene usato come zona di transito e deposito. Dopo l’aggressione, l’uomo ferito si deve esser mosso per casa. Perciò sono state rinvenute tracce di sangue in tanti punti. Anche là dove (presumibilmente molto dopo l’aggressione) l’uomo è stato notato dai vicini riverso a terra e ferito. Una situazione che li ha spinti a far scattare immediatamente l’allarme, chiamando forze dell’ordine ed ambulanze.

Sul corpo di Benini è visibile una vasta ecchimosi ad un braccio. Come se fosse stato trattenuto. Invece sull’altra mano l’uomo ha riportato colpi e lesioni simili a quelli ricevuti alla testa, che gli hanno provocato traumi tangibili. Come se con quella mano si sia riparato ed abbia tentato di difendersi dall’aggressore che infieriva su di lui.

Indagata

Al momento, come detto, il fascicolo aperto ha cambiato direzione. Il pm Lucia Spirito non ipotizza più lesioni gravi o gravissime. L’ago della bilancia sta pendendo verso il tentato omicidio, visto che ad essere aggredita è stata una persona molto anziana e non vedente, quindi con capacità difensive molto limitate. Non solo. Prima il fascicolo era contro ignoti. Adesso riporta il nome di una persona. Si tratta di una donna parente dell’uomo. Le motivazioni che l’avrebbero spinta ad aggredire l’uomo sarebbero esclusivamente di carattere economico.

All’indomani del ricovero dell’87enne per le fratture craniche patite, il conto bancario dell’uomo è stato fatto cautelativamente bloccare e gli investigatori lo hanno potuto analizzare.

Negli ultimi anni, pian piano, sarebbero venuti a mancare 100.000 euro, tra prelievi eseguiti e contanti che non risultano essere più nemmeno in casa. L’indagine prosegue per capire quanti di questi soldi siano stati gestiti direttamente dall’anziano ora ricoverato, e quanti siano invece eventualmente finiti nelle mani della parente ora indagata.

Situazione grave

Intanto, il quadro clinico di Alfredo Benini, che è sempre stato in prognosi riservata dalle prime ore dopo l’aggressione, si è aggravato. Nei giorni scorsi è stato sottoposto ad operazione chirurgica. Si attendeva la firma di un fratello residente in Piemonte per la “liberatoria” ai medici, in quanto un intervento chirurgico su una persona di quell’età poteva metterne a rischio la vita. Poi non si è aspettato, perché le emorragie cerebrali si stavano espandendo ed era spuntata fuori anche un’infezione. A quel punto, il pericolo di vita per Benini era comunque alto ed i medici hanno deciso d’imperio di intervenire. Cinque ore dopo essere uscito dalla sala operatoria, il paziente si è risvegliato. Ma da quel momento continua a restare sotto costante monitoraggio. È passato dal reparto di Rianimazione alla parte intensiva a quello di Neurochirurgia.

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