Capannone in disuso a Cesena diventa “hotel”, nuovo blitz, i senzatetto diventano sei

CESENA. Nemmeno 24 ore dopo le forze dell’ordine sono tornate sul posto. Ed i senzatetto che vi hanno trovato a dormire all’interno non erano più due… Ma sei.

I sette mila metri quadrati di capannone ed uffici abbandonati in via Russi ieri mattina sono stati al centro di un nuovo blitz da parte delle forze dell’ordine. Carabinieri e polizia municipale dovevano accompagnare il curatore fallimentare ed un operaio pronto a rintuzzare gli ingressi abusivi alla struttura.

Luca del Prato è stato nominato curatore nel fallimento della Vico: una società di scopo fondata nel 2008 dalla Edilspada, da Coop Edile Predappio e Postelegrafonica Forlì. Società che nelle idee prima del crac, doveva valorizzare dal punito di vista urbanistico anche quella struttura ora in abbandono, che fu sede di una importante realtà ortofrutticola prima che il mercato venisse trasferito nell’attuale sede di Pievesestina. Il curatore fallimentare è in azione dall’anno scorso su richiesta del Tribunale di Forlì. Ha poche migliaia di euro a disposizione che servono soprattutto per pubblicizzare le aste di vendita del comparto. Le prossime si terranno già nei prossimi giorni e finora, malgrado i ribassi proposti (come spesso accade i questi casi) non ci sono stati compratori interessati a fare un’offerta. Per un costo di aggiudicazione che attualmente si aggira attorno ai 2 milioni di euro, ma che potrebbe scendere ulteriormente in futuro se le aste dovessero andare ancora deserte. In tutto questo non ci sono, sicuramente, i soldi a disposizione del curatore che potrebbero impedire radicalmente di far usare la struttura ai senza tetto. L’unica soluzione certa sarebbe infatti demolire tutti i 7.000 metri di costruzione.

Il curatore ad ogni buon conto ha dimostrato nel tempo di capire bene il disagio dei residenti nel continuo via vai di disperati fuori e dentro quelle mura. Anche perché tra essi potrebbero aggirarsi anche persone aggressive e poco raccomandabili.

Sia la Questura che il Comune che le forze dell’ordine sono a conoscenza della situazione anche per incontri svolti in passato. Tutti, per quanto possibile partecipano nel cercare di mantenere la sicurezza comune pur con le difficoltà del caso.

Uno degli ingressi che viene utilizzato è ad esempio un buco in una rete lato scuole delle Vigne. Una zona vicina a dove tra poco verrà inaugurato un bellissimo nuovo parco verde con tanto di campo da basket. Al momento affacciato, dunque, in maniera stridente, su un edificio dove si rifugiano i senza tetto. Il curatore fallimentare, che le prime volte ha messo anche in pericolo la propria incolumità addentrandosi nello stabile non accompagnato, ieri era invece assieme a carabinieri e ad agenti di pm.

Con permesso ma senza casa

Hanno trovato 6 persone che lo usavano come casa. Due erano le stesse allontanate il giorno prima. Quattro si trovavano in una zona non esplorata il martedì. Dove avevano allestito stanze da letto, abbastanza ordinatamente. Si tratta di tutti stranieri con regolare permesso ma senza casa. Che mangiano, si lavano e ricevono assistenza alla Caritas.

Diversa, e più degradata, la situazione al piano superiore di un’altra palazzina. Dove le tracce di incendi di masserizie per scaldarsi ed il degrado sono enormemente più marcate, Qui ieri non c’era nessuno. Comunque l’accesso a questa zona è stato reso ancora più arduo. Dopo aver allontanato i sei trovati nel nuovo blitz, il muratore presente ha sigillato e cementato due porte togliendo anche una scala a chiocciola in metallo, unico accesso agli uffici al piano di sopra più ricchi di degrado e pericoli.

Fino a quando, c’è da aspettarselo, porte e finestre torneranno ad essere forzate e lo stabile occupato. Una situazione che potrebbe finire solo con la vendita dell’immobile e lavori di recupero funzionale dell’area.

L’intervento del sindaco

«Desidero esprimervi il mio ringraziamento per l’intervento nello stabile abbandonato di via Russi che ha permesso di scoprire due ragazzi africani di 24 e 27 anni che vi dormivano all’interno – è stato ieri l’intervento sui tema del sindaco Paolo Lucchi in una missiva al comandante provinciale Coppolillo ed al comandante dei carabinieri di Cesena Di Benedetto – Un intervento che, con molta probabilità, ha innanzitutto permesso di salvare due vite. Dormire infatti in uno stabile abbandonato in questa stagione, come ci dimostra la triste e recente vicenda di Imo Obinna, il ragazzo nigeriano trovato morto in una ex colonia abbandonata di Cesenatico, può avere conseguenze fatali. Nello stesso tempo, vi ringrazio per l’attenzione che continuate a dedicare a quell’area».

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