Prostituzione e lavoro nero, liberati 40 "nuovi schiavi"

Rimini

CESENA. La schiavitù non è solo una disumana vergogna del passato. Anche oggi, nel terzo millennio, fa capolino, pur con volti nuovi. Sono quelli delle prostitute sfruttate e di lavoratori trattati come bestie. A volte succede anche nella civile Cesena o nei suoi dintorni. Ma le istituzioni e la comunità locali sanno spesso schierarsi dalla parte delle vittime e spezzare le loro catene.
È il caso del progetto “Oltre la strada”, portato avanti da anni dalla Regione per contrastare la tratta di esseri umani nelle sue tante forme: dallo sfruttamento sessuale ai lavori forzati, fino alla costrizione all’accattonaggio o allo svolgimento di altre attività illegali, come lo spaccio di droga o i furti.
Il Comune di Cesena è uno dei protagonisti della lotta contro questi fenomeni, facendosi carico dell’assistenza a chi trova la forza per uscirne, finché non recupera la propria libertà, dignità e autonomia. Questa rete di protezione e di accompagnamento all’affrancamento dalle moderne schiavitù ha dato frutti importanti sul territorio. Lo dicono anche i numeri: nel corso del 2016, ultimo anno per cui sono disponibili i dati, sono stati 22 gli utenti, maschi e femmine, che sono stati seguiti e quelli nuovi sono risultati 10. Ma la statistica forse più importante è quella relativa ai percorsi che si sono conclusi, perché le persone sfruttate sono riuscite a uscire dal tunnel: sono state 13. Queste cifre dovrebbero essere state più o meno confermate l’anno scorso. Il picco di utenti assistiti si era avuto nel 2015, quando erano stati 29. La crescita è stata comunque abbastanza costante dall’inizio del decennio: nel 2010 si era partiti con 16 situazioni prese in carico. Dal 2010 a tutto il 2016, sono state 40 in tutto le vittime della tratta che sono tornate a camminare con le proprie gambe, dopo essere state inserite nel programma “Oltre la strada”. E ai 16 utenti di partenza se ne sono aggiunti nel periodo 2011-2016 altri 43 casi.
Va segnalato che nella maggior parte dei casi le persone che vengono aiutate a Cesena arrivano da altri territori, ma su simili questioni la provenienza non conta davvero niente.
Ora la Regione è pronta a fare un altro passo avanti, aggiungendo altri 24 posti destinati al percorso per uscire dallo sfruttamento ai 250 attivi ora, dislocati in 80 strutture.
Ancora una volta il Comune di Cesena risponderà “presente”. Probabilmente gli verrà chiesto di mettere a disposizione 3 posti aggiuntivi e l’amministrazione comunale è decisa a fare la propria parte, nella convinzione che sia un gesto di grande civiltà.
«L’aumento dei posti annunciato dalla Regione è di grande utilità - commenta l’assessora ai Servizi alle persone, Simona Benedetti - È fin troppo facile comprendere, infatti, come purtroppo alcuni fenomeni sociali recenti tendano a rendere sempre più necessari questi servizi. Basti citare, solo per fare un esempio, il tema dell’accoglienza delle persone richiedenti protezione internazionale, che quando escono dalle strutture divengono più facilmente oggetto di speculazioni ed abusi. Cesena è pronta a continuare nella direzione intrapresa ormai molti anni fa, ampliando il numero di posti per coloro che necessitano di messa in sicurezza ed assistenza, se necessario, nell’ambito del programma “Oltre la strada”. È una risposta civile volta al riconoscimento di quei diritti fondamentali delle persone, ad iniziare dalla libertà e dalla dignità, che mai e a nessuno dovrebbero essere negati».

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