Si è aperta la mostra “Mustafa Sabbagh. Spazio disponibile – areare il pensiero prima di soggiornarvi”. A cura di Federico Fischetti e Fabiola Triolo, il progetto nasce come reazione a una delle fasi più buie vissute dal settore dei musei e della cultura, costretto al silenzio nel pieno dell’emergenza Covid-19. Da fertili conversazioni con Mustafa Sabbagh ha preso forma il progetto inedito, che si articola in due sedi: nel Palazzo Ducale di Sassuolo e nella Galleria Estense di Modena.
Mustafa Sabbagh (Amman, JOR, 1961) laureato in architettura, già assistente di Richard Avedon e docente al Central Saint Martins College of Art and Design di Londra, attualmente docente alla Fondazione d’arte Visiva Modena, dopo una brillante carriera come fotografo di moda riconosciuta dai più prestigiosi magazines internazionali, a partire dal 2012 si dedica all’arte contemporanea. La sua ricerca – indagata in numerose interviste e in documentari dedicati anche da Sky Arte (Fotografi, 2013) e da Rai5 (The sense of beauty, 2017) – è condotta in primis attraverso fotografia, videoarte e installazione site-specific. È tra i più importanti autori in Italia ad applicare la cultura del progetto coniugandola a una sperimentazione sui linguaggi visivi. Le sue opere sono presenti in numerose monografie e pubblicazioni e in prestigiose collezioni d’arte contemporanea pubbliche e private, in Italia
e all’estero.