Cane di famiglia azzanna il figlio, padre lo uccide a fucilate a Montescudo

Abbatte a fucilate il cane di famiglia che sta aggredendo il figlio. È successo ieri pomeriggio in una tenuta privata nella campagna di Trarivi. Ricoverato in ospedale con una profonda ferita ad una gamba un uomo di 40 anni. Ancora diversi i punti da chiarire da parte dei Carabinieri forestali della stazione di Morciano a partire dal perché il pastore maremmano è “impazzito”. L’unica certezza è che solo un proiettile poteva fermarlo.

L’aggressione

Per quanto è stato possibile ricostruire al momento i due agricoltori padre e figlio, 70 anni il primo 40 il secondo stavano lavorando sulla loro proprietà. Libero scorrazzava il cane non più giovanissimo che non sembra abbia mai manifestato particolare pericolosità nonostante “l’irruenza” e la forza dei maremmani sia ben conosciuta. Aggressività che in tutta la sua violenza è esplosa una manciata di minuti dopo le 16. Il cane, senza una spiegazione, all’improvviso si è scagliato contro il più giovane dei proprietari. Con tutta la forza delle sue mandibole e il peso della sua stazza il cane si è lanciato contro al padrone.

Ne è nato un corpo a corpo dove il 40enne in tutti i modi ha cercato di sottrarsi ai morsi del maremmano che nel frattempo lo aveva scaraventato a terra. È stato a questo punto che il padre ha messo le mani sul fucile ed ha fatto fuoco contro l’animale che con un morso aveva provocato una profonda ferita ad una gamba del figlio. Neutralizzato l’animale ha subito chiamato i soccorsi. Sul posto è arrivato il personale di Romagna soccorso che a sua volta ha allertato i Carabinieri forestali della stazione di Morciano. Ovviamente di quanto accaduto è stato informato anche il pubblico ministero di turno alla Procura della Repubblica di Rimini. Facile intuire che gli accertamenti del caso sono ancora in corso. Sembrerebbe però molto chiaro che la soluzione scelta dal padre fosse l’unica possibile per salvare il figlio ora ricoverato in ospedale.

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