Mi ritorni in mente… 25 anni fa moriva Lucio Battisti. Ecco la sua Rimini, dove non era “invisibile”

Mi ritorni in mente… Venticinque anni dopo Lucio è ancora lì scolpito nella memoria collettiva di tutto il Belpaese e soprattutto dei riminesi che lo hanno avuto come concittadino: qui aveva la sua seconda casa dopo quella di Milano. 

Lucio Battisti morì il 9 settembre del 1998, esattamente 25 anni fa. Era “invisibile” già da molti anni, ma non a Rimini dove sin dagli anni ‘70 lo si incontrava spesso anche per strada, schivo come in tutta la sua esistenza. 

Lucio era così, selezionava amici e frequentazioni con il contagocce, niente stampa, radio o tv. Ma amava Rimini come fosse un romagnolo. Qui aveva casa al mare, in via Ramusio, insieme alla moglie Grazia Letizia Veronese – custode integerrima del mito –, appartamento dove anche il figlio Luca ha abitato per un periodo.

Tutto nasce nei primi anni Settanta, quando Rimini era davvero il fulcro della musica nazionale, grazie ai tanti locali da dove passava il meglio del pop italiano. In un ambiente così pregno di musica, Battisti si sentiva a suo agio, molto più che a Roma o a Milano. E storica rimane infatti la data del 7 agosto 1970, quando dall’Altro Mondo – in quel momento il non plus ultra delle discoteche in Italia – partì la sua tournée con la Formula 3 con un successo clamoroso: duemila persone ai piedi del palco, altrettante in fila fuori.  

Proprio a Rimini, circondato dagli artisti che più amava, Battisti sentì sempre realizzata la sua totalizzante passione per la musica. Ma non solo: qui coltivava la sua idea selettiva dell’amicizia grazie alle infinite partite a briscola al Bagno 5 o le lunghe passeggiate in giro per la città. Qualche puntata nei ristoranti come Lo Zio e Lo Squero, e nei locali come l’Embassy. Ma anche i “blitz” nello storico negozio di caccia e pesca di Luigi Zambianchi, in corso Augusto, dove comprava i fuochi d’artificio. O nella pasticceria di Tino al mare, di cui apprezzava moltissimo i dolci. E poi le puntate nell’entroterra da Zanni a Villa Verucchio.

Il giorno dopo la sua morte, alla Dimar di corso d’Augusto i suoi dischi andarono esauriti e il Paradiso di Covignano organizzò una serata speciale con dj Paolino dedicata ai grandi successi del cantautore. Ora anche quei pezzi storici di Rimini come il grande negozio di dischi e la nota discoteca non ci sono più. E un po’ mancano a tutti. Proprio come Lucio.

Il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad oggi lo ha ricordato così: “Il 9 settembre 1998, esattamente 25 anni fa, ci lasciava Lucio Battisti. Uno dei più grandi cantautori di sempre, ma anche tra i più restii a raccontarsi, a mettersi in mostra. Per lui parlavano le sue canzoni. Amava Rimini, che aveva scelto come suo luogo del cuore e sua seconda casa: alla nostra città lo legavano le emozioni di quegli straordinari anni Settanta, nel pieno dell’esplosione della sua carriera, da cui nacquero amicizie solide, rapporti e frequentazioni che ha coltivato nel tempo con quella sua nota riservatezza non ostile, ma protettiva. Mi inorgoglisce pensare che Lucio, un patrimonio del nostro Paese, fosse anche un po’ un nostro concittadino: per questo, in un 2023 di ricorrenze, lo abbiamo ricordato a luglio con uno speciale concerto di Percuotere la Mente dedicato ai suoi “album bianchi”, eseguiti per la prima volta al Teatro Galli. Una memoria che vogliamo mantenere viva dedicandogli la rotatoria davanti al Parco Fellini e al Grand Hotel, a due passi dal mare e da quella che è stata la sua casa”.

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