Il macchinario che evita la caduta dei capelli a chi fa la chemioterapia

Faenza

FAENZA. «Non solo un semplice macchinario, ma una nuova opportunità»: con queste parole il dott. Stefano Tamberi, responsabile Oncologia dell’Ospedale degli Infermi, ha presentato ieri mattina l’installazione del Paxman scalp cooler, uno strumento all’avanguardia che risulterà di particolare importanza per le pazienti che combattono contro il cancro.
La macchina, del valore di 35mila euro, consiste in un casco refrigerante in grado di evitare a circa il 60% delle donne sottoposte a chemioterapia la caduta dei capelli, effetto collaterale dalle gravi implicazioni psicologiche ed emotive oltre che estetiche: consentirà così di ridurre drasticamente le quantità di farmaco chemioterapico che attraverso i capillari arriva ai bulbi piliferi.

Il casco mantiene infatti una temperatura stabile intorno ai -4°, con il conseguente restringimento dei capillari, e il trattamento dura dai trenta minuti prima della somministrazione della chemioterapia fino anche a 3 ore successive.

La dignità del malato

Si tratta di un notevole passo avanti per garantire, insieme a cure adeguate, anche la difesa della dignità del malato e la qualità della sua vita: «Il problema della perdita dei capelli – prosegue Tamberi – non va sottovalutato e anzi esercita un grandissimo impatto sulla persona». Basti pensare, a questo proposito, che sono diverse le pazienti che decidono di seguire terapie meno efficaci pur di non doversi confrontare anche con una terribile calvizie.

I fondi raccolti

L’acquisto del macchinario è stato reso possibile dalla solidarietà di diversi soggetti del territorio: oltre allo Ior (Istituto oncologico romagnolo) hanno infatti contribuito con donazioni la Bcc ravennate, forlivese ed imolese, Fiori d’acciaio e Bni Maioliche. La raccolta fondi è stata portata avanti anche grazie a numerose iniziative che hanno coinvolto il mondo dello sport: da ricordare, ad esempio, il “Memorial Francesca Cacciari”, competizione per giovani nuotatori organizzata dal Centro sub nuoto Faenza in ricordo della giovane dirigente ed allenatrice scomparsa nel 2017 proprio a causa di un tumore, o l’asta su Charity Stars organizzata dall’ex pilota di motomondiale Gianni Rolando, che ha messo in palio il casco autografato ed indossato dal biker Franco Morbidelli durante il Gran Premio di Misano Adriatico.
Notevole poi la partecipazione dei privati: tra questi si cita l’apporto di Paola Dalla Valle, che ha effettuato una donazione in memoria del marito Paolo Montanari.

Scienza e generosità

Il presidente dello Ior, Dino Amadori, mette l’accento sul valore della ricerca scientifica: «Rappresenta un vero e proprio motore di sviluppo – dichiara –. In questi anni lo Ior è stato sul territorio un catalizzatore di qualità assistenziale e terapeutica».
«Faenza ha saputo esprimere l’ennesimo gesto di generosità – sottolinea il sindaco Giovanni Malpezzi –. Quando si parla di tematiche fondamentali come questa, la risposta della città è sempre positiva».

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