Lugo, omaggio al Mago Jabba: alla scoperta dei suoi trucchi e segreti

Piero Ustignani, come per magia, torna a stupire. E così il Mago Jabba, l’alias con cui si era fatto conoscere e stimare un po' ovunque, a distanza di poco più di un anno dalla sua scomparsa riappare. Col suo solito sarcasmo, lui avrebbe sicuramente detto che “passata la Pasqua tornare a vivere è il minimo”; i suoi amici devono averlo ascoltato e deciso di accontentarlo, andando a concretizzare ciò che ha sempre professato, fino alla fine: “Un artista non muore mai”.

È per questo che sabato 15 e domenica 16 aprile - in concomitanza con Lugo Vintage Festival del cui programma fa parte l’iniziativa - andrà in scena “Jabba & Friends”, un evento per ricordare quell’uomo così geniale, buono e bizzarro.
In primis una mostra del suo fantastico mondo, presso lo Spazio d’arte Lapilli, in corso Garibaldi 46 a Lugo, a nemmeno cento metri dal Pavaglione.
Grazie all’impegno del fratello Fabio e dei figli Andrea e Carolina, saranno visibili alcuni cimeli che utilizzava Ustignani nelle sue performance, un po' di memorabilia di oggetti strani che faranno rivivere quelle magiche atmosfere: dai trucchi del mestiere ai poster promozionali con le iconiche grafiche, passando per quello che è stato semplicemente spettacolare.
I suoi “friends” invece - artisti di strada, maghi ed eclettici personaggi - si esibiranno in spettacoli, freak show e wunderkammer, una sorta di camera delle meraviglie satura di esemplari rari e bizzarri, naturali e artefatti.
Più o meno quello che il Mago Jabba ha fatto per una vita prima di, da grande illusionista, sparire lasciando tutti a bocca aperta. La stessa che doveva spalancare per urlare al pubblico il suo “Venghino signori, venghino…”.

Per quasi vent’anni quella è stata la réclame live del suo spettacolo: una rivisitazione degli show del circo di Barnum di fine Ottocento, che girava l’Europa con la sua carrozza, in cui poter ammirare fenomeni da baraccone, animali esotici, e soprattutto “freak show”, ovvero i teatrini di stranezze.
Professionalmente era diventato anche impresario circense, potendo vantarsi - anche se non è mai stato nella sua indole - di prestigiose apparizioni e collaborazioni. Tra queste impossibile non ricordare i circhi Paranormal, Phenomena e quello storico di Mosca, così come le tante ospitate in tv, tra le quali la partecipazione a Mistero e Italia’s Got Talent.
Una persona semplice, capace di battere ogni record, come fece per ben due volte entrando nel Guinness dei primati: nel 2008 per aver estratto 300 conigli da un cilindro, e nel 2011 per aver rotto contemporaneamente 66 bicchieri durante un numero di illusionismo.
E a dire il vero anche il suo funerale è stato un po' uno show, in cui sicuramente il pubblico non è mancato. Proprio come avrebbe voluto lui.
Il cappello sul feretro e quelle quattro impressionanti testine Tsantsa dei guerrieri Jivaro - fulcro del suo freak show - infilzate e lasciate lì a guardia del loro patron, sono state un po' il suo ultimo saluto. Forse un arrivederci, come accadrà nell’evento del 15 e 16 aprile. E sarà solo l'inizio. Perché poi c’è la sua collezione, di prestigio, come i giochi che faceva.

Una meticolosa raccolta di cimeli circensi, diverse migliaia dall’Ottocento in poi, che il prossimo ottobre saranno esposte nella location più suggestiva della città. Una mostra che, senza spoilerare più di tanto, sarà una delle chicche dell’edizione autunnale del Lugo Vintage Festival.

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