Longiano, accusato di tentato omicidio in silenzio dal giudice

Tentato omicidio nella casa per profughi a Crocetta di Longiano. Per ora i motivi della lite che ha portato ad una coltellata all’addome di un 30enne sordomuto nel giorno del suo compleanno ed all’arresto per tentato omicidio di un suo connazionale (tunisino) poco più che maggiorenne, resteranno ignoti.

Sahi Rayen, 18 anni e mezzo, in collegamento dall’ospedale Bufalini di Cesena dove restar ricoverato ed in stato d’arresto con l’accusa di tettato omicidio, è un richiedente asilo arrivato in Italia da poco meno di un anno. Assistito dal suo avocato difensore Francesco Maria Caponetto si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip Maurizio Lubrano.

Per gli investigatori dei carabinieri (coordinati dal pm Federica Messina) non è stato possibile per ora chiarire i motivi della lite neppure con la vittima Sami Fkih Mohamed, tunisino nato il 2 gennaio del 1992. La sua condizione di disabilità richiederebbe un’interpretazione con l’utilizzo della lingua dei segni. Inoltre dopo essere stato eviscerato dal fendente di arma bianca, essere stato intubato ed operato d’urgenza per riparare alle lesioni dell’aggressione, per lui nel reparto di Chirurgia d’Urgenza del Bufalini è appena stata sciolta la prognosi (passata da riservata a 40 giorni per la guarigione). Non era dunque assolutamente nella possibilità di riferire agli investigatori o di partecipare all’udienza tenutasi nella tarda mattinata di ieri in modalità online.

Il gip oltre alla convalida dall’arresto ha preso tempo per decidere la misura cautelare da applicare. Che difficilmente sarà qualcosa di diverso dalla carcerazione preventiva. Il 18enne accusato non ha altro domicilio se non la casa per richiedenti asilo di via Crocetta gestita dalla cooperativa “Un mondo di gioia”. Ipotizzare domiciliari in un altro luogo di protezione in cui dovrebbe essere accreditato è quanto meno poco probabile.

In attesa dell’esito dell’udienza e delle decisioni del Gip, resta ricoverato nell’Osservazione Breve Intensiva del Bufalini. Piantonato dai militari dell’Arma in stato di arresto.

La vicenda, come riportato ieri dal Corriere, aveva preso vita nella prima serata del 2 gennaio. Dove per motivi ad ora ignoti i due compagni di stanza (da quasi un anno) sono venuti a lite. Ed il 18enne ha colpito al ventre con una coltellata il 30enne. Per placarne l’ira sono intervenuti tutti gli altri richiedenti asilo ospiti della casa. Che lo hanno disarmato, picchiato e legato ad una sedia in attesa dell’arrivo dei soccorsi e del 118 e dei carabinieri. Una colluttazione nella quale anche una terza persona (Souleane Sidibe, 30enne, richiedente asilo del Mali) per disarmare il 18enne del coltello è stato a sua volta ferito al dito di una mano, medicato in ospedale e dimesso con 8 giorni di prognosi.

Dopo l’accoltellamento tra ospiti della struttura per richiedenti asilo a Crocetta, il sindaco di Longiano invita tutti a non fare allarmismi. Fa notare che «non c’era stato alcun precedente»: fermo restando che è doveroso indagare scrupolosamente sull’accaduto, è convinto che si tratti di un episodio isolato. «Quella è l’unica struttura di quel tipo sul nostro territorio comunale – afferma Ermes Battistini – Funziona da diversi anni e mai c’erano stati motivi di preoccupazione. Gli ospiti non hanno mai infastidito nessuno. La loro presenza è sempre stata così discreta che pochi si erano accorti della loro esistenza. C’è stato un episodio violento, ma essendo la prima volta in assoluto ed essendo avvenuto all’interno della struttura, ritengo che non ci siano pericoli di cui la popolazione debba preoccuparsi. Non resta che attendere che chi di dovere chiarisca le dinamiche». gm

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