Imprese pessimiste e a rischio di stagflazione: il presidente di Legacoop Romagna, Mario Mazzotti, ha illustrato il quadro attuale dell’economia, di fronte agli oltre 300 partecipanti all’assemblea annuale dell’associazione, oggi a Milano Marittima-Cervia. “Anche se per ora le imprese vivono una sorta d’attesa, con punte significative di pessimismo verso il futuro, ma non ancora di sfiducia- spiega- il rischio è di imboccare la strada della stagflazione e che la spinta propulsiva su cui si contava per la crescita, si interrompa bruscamente”. Per evitarlo, le soluzioni proposte sono: “Avviare un piano nazionale ed europeo per l’indipendenza energetica- manda a dire Mazzotti- sostenere la domanda e i redditi, affrontare il problema della frammentazione del sistema produttivo, risolvere la questione dei ‘contratti pirata’ che minano il mercato del lavoro e le cooperative sane”. Non manca una presa di posizione di Legacoop sull’aggressione della Russia contro l’Ucraina, duramente condannata dall’associazione, che rilancia la necessità di interrompere l’escalation e far sedere al tavolo dei negoziati le parti in campo. Entrando nel vivo delle questioni, Mazzotti affronta per prima quella dell’energia, su cui Legacoop Romagna si sta candidando ad ottenere risorse e finanziamenti pubblici con numerosi progetti: biometano, rete degli impianti a biomassa e dei prodotti cooperativi, gruppi di acquisti energetici, comunità energetiche. Non mancano anche progetti di sostenibilità ambientale nelle principali filiere cooperative. “Serve- sostiene Mazzotti- una nuova generazione di piani energetici, dall’Europa fino ai singolo Comuni”.
La seconda azione che serve a sostenere la crescita e a raggiungere gli obiettivi del Pnrr, attiene alle politiche pubbliche a sostegno della domanda e dei redditi. “Occorre evitare- secondo Mazzotti- il gioco del cerino tra le varie parti in causa: produzione, trasformazione, consumo, per non scaricare a valle e sui consumatori finali l’aumento dei costi”. In terzo luogo, per aumentare la competitività e la capacità produttiva del sistema, per Mazzotti va affrontato il tema della bassa capitalizzazione e frammentazione del sistema produttivo italiano, attraverso le reti di imprese. “Si tratta di processi difficili e complicati, ma inevitabili- prosegue- sui quali misureremo le nostre capacità di stare quel passo in avanti rispetto alle cooperative, ha aggiunto il presidente”. Infine, il quarto terreno di intervento e di lavoro riguarda il capitale umano. “Sono urgenti scelte, anche normative e legislative- conclude Mazzotti- che liberino il mercato del lavoro da quelle scelte figlie dell’illusione neo liberista e che le cooperative hanno pagato care, specie nel settore del facchinaggio e della logistica, con la piaga delle false cooperative e dei contratti pirata”. All’assemblea hanno partecipato anche numerosi rappresentanti del mondo sindacale, associativo, politico e istituzionale intervenuti: tra questi il senatore Stefano Collina, i consiglieri regionali Gianni Bessi, Nadia Rossi e Massimo Bulbi, il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, quello Cesena Enzo Lattuca, il collega di Cervia Massimo Medri e numerosi sindaci del territorio romagnolo. Sono intervenuti, tra gli altri, il presidente di Legacoop Emilia-Romagna, Giovanni Monti, l’amministratore delegato di Federcoop Romagna, Paolo Lucchi, mentre ha concluso i lavori il presidente di Legacoop nazionale, Mauro Lusetti.