La Giunta comunale di Imola ha approvato, con voto unanime, la delibera contenente le “Linee d’indirizzo per la tutela della retribuzione minima salariale nei contratti di appalto del Comune e delle società in house”. Lo fa sapere il Comune, spiegando che l’atto “non comporta riflessi sulla situazione economico-finanziaria dell’Ente e definisce un insieme di misure per garantire ai lavoratori impiegati nei servizi comunali e negli appalti pubblici un salario equo, proporzionato e dignitoso, in attuazione dell’articolo 36 della Costituzione, della direttiva europea 2022/2041 e del nuovo Codice dei contratti pubblici”.
Nel dettaglio, la delibera impegna il Comune e le sue società partecipate ad “applicare i Contratti collettivi nazionali di lavoro, a garantire una soglia minima di retribuzione oraria lorda non inferiore a nove euro e a vigilare sull’applicazione corretta dei contratti collettivi e sull’equivalenza delle tutele economiche e normative in tutti gli appalti e concessioni”. Oltre a questo, nelle linee di indirizzo si stabilisce di “inserire nei bandi di gara il rispetto della soglia minima retributiva tra i criteri di valutazione per l’aggiudicazione al miglior rapporto qualità-prezzo” e di “istituire tavoli tematici e incontri periodici con le organizzazioni sindacali e datoriali per monitorare l’attuazione delle linee guida, favorire la collaborazione nei cambi appalto e promuovere condizioni di lavoro più eque”. L’obiettivo è “tutelare in modo particolare i settori più fragili e a rischio di lavoro povero, nei quali il potere contrattuale dei lavoratori è più debole”.